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L'ALTALENANTE PEZZELLA E LA TESTA GIÀ LONTANA DA FIRENZE

di Niccolò Santi

Negli ultimi mesi le gare più buie disputate dalla Fiorentina hanno sovente coinciso con delle prestazioni ben poco esaltanti di uno dei suoi giocatori chiave, il capitano German Pezzella. Vedi Torino, Sampdoria, Udinese, Roma... Nel caso di Benevento il tabellino segna una vittoria seppure il difensore non abbia, ancora una volta, brillato. Sabato, allo stadio Ciro Vigorito, Pezzella è risultato il peggiore in campo, reo d'essersi preso un gran rischio su Gaich poco prima della mezz'ora di gioco per poi, nella ripresa, perdere Ionita sul gol avversario osservando, tra l'altro, Insigne impegnare seriamente Dragowski. La sensazione è che nella sua testa s'impongano pensieri talvolta distanti dalla causa fiorentina, tanto più che a fine stagione difficilmente il classe '91 continuerà a vestire la maglia del club di viale Fanti.

In tempi non sospetti il ventinovenne nativo di Bahía Blanca rappresentava una certezza, un pilastro della retroguardia gigliata, più recentemente invece ha assunto i tratti dell'incognita. A dire il vero già un'estate addietro l'argentino era in procinto di diventare patrimonio del Milan, sennonché l'allora tecnico viola Beppe Iachini ne decretò la permanenza quale caposaldo della stagione successiva. Oggi però le carte in tavola sono cambiate e con l'entourage di Pezzella hanno scelto di farsi avanti società del calibro di Napoli e Roma, valutando il suo cartellino circa 15 milioni di euro. Secondo La Gazzetta dello Sport, la Fiorentina sarebbe anche pronta a inserire delle contropartite tecniche nella trattativa, sintomo di un'avventura, quella del difensore in riva all'Arno, che pare davvero essere giunta a un suo capolinea.