L'ALTRA ESTATE
Si fatica parecchio a considerarla una consolazione, ma almeno la certezza di poter programmare l'estate consentirà a Pioli di tarare la preparazione. Al termine del suo secondo ritiro viola (da allenatore) è ancora lui al centro dell'isola semifelice viola. Quella della squadra e del campo che qualche buona sensazione, a Moena, l'ha regalata. C'è sempre e comunque il tecnico, però, al centro del quadro e alla guida del gruppo. Caricandolo sin dai primi momenti post sentenza e spronandolo a mettere a frutto in stagione il lavoro svolto - bene - in ritiro.
Su tutto il resto Pioli può incidere relativamente, se non difendendo una squadra comunque sostenuta da tutta la tifoseria e promettendo - come ha già fatto - quel massimo impegno che già nella scorsa stagione si era ampiamente visto. Dopo i due giorni di riposo il cammino della Fiorentina riprenderà per forza di cose diversamente non solo sotto il profilo logistico viaggiando in lungo e in largo tra Germania e Olanda, ma anche sotto quello del lavoro sul campo.
Cambierà così anche il lavoro atletico che nei giorni a ridosso della decisione del TAS era invece tarato sull'eventuale esordio in Europa League, con i due triangolari ad aprire e chiudere una mini tournee in mezzo all'Europa nel quale ci saranno altre amichevoli. Certamente non le sfide che la squadra e il suo allenatore si auguravano di giocare, ben più propensi a raggiungere Sarajevo a inizio agosto che non la cittadina orange di Tegelen, ma pur sempre un buon cammino per preparare al meglio un esordio positivo in campionato.