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L'ALTRO RINNOVO

di Iacopo Barlotti

Dei vari giocatori a scadenza di contratto a giugno (Matri, Diakitè, Anderson, Ambrosini, Lupatelli, Rosati) potrebbe restare solo lui. David Pizarro, nonostante i 35 anni da compiere, firmerà a meno di sorprese il prolungamento per un'altra stagione. Lontani i tempi di dodici mesi fa, quando - sull'onda della delusione per la mancata qualificazione in Champions League - cambiò procuratore e fece intendere di voler andarsene, stufo del calcio italiano (ma Firenze cosa c'entrava?). Un'estate di incertezza, salvo poi presentarsi a Moena e togliersi qualche sassolino dalla scarpa (nei confronti del Milan). Seguita da un'ulteriore marcia indietro col ritorno al vecchio procuratore.

La stagione del Pek è stata buona, anche se non ai livelli del 2012/13, quando la Fiorentina sembrava non poter fare a meno di lui. Da questo punto di vista possiamo leggere un passo avanti per la maturità della squadra viola, divenuta meno Pizarro-dipendente. Resta il fatto che lui e Borja Valero sono l'asse portante della manovra gigliata e la loro contemporanea assenza è spesso costata cara dal punto di vista del gioco (vedi la sconfitta interna con la Lazio).

Anche questa stagione, per la verità, è finita per Pizarro con altre due delusioni: la sconfitta in finale di Coppa Italia (con un'altra brutta pagina per il calcio italiano) e la mancata convocazione in Nazionale: una scelta tecnica del ct del Cile, che ha deciso di non portare Pek in Brasile e adesso dovrà fare a meno anche di Mati Fernandez.
Ma fu proprio dopo la gara dell'Olimpico che Pizarro rivelò di esser pronto a restare. E la Fiorentina, a luglio, ripartirà dai suoi cileni. Magari pensando anche al dopo-Pek: da Arteta a Veloso, fino a Baselli, le idee sul mercato sono tante. I dirigenti viola hanno un'estate intera per pensarci e portare fin da subito fosforo e forze fresche in mezzo al campo.