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L'AMARO IN BOCCA

di Tommaso Bonan

In casa viola non è ancora tempo di bilanci, essendo la volata per un posto in Europa League ancora in piena evoluzione. La matematica, infatti, tiene in vita ancora squadre come Samp, Genoa (anche se gli ultimi aggiornamenti sulla licenza Uefa sono tutt'altro che positivi), Inter e perfino il Torino. Due gare di campionato, sei punti a disposizione, con Napoli e Fiorentina che evidentemente al momento hanno una vista privilegiata rispetto alle dirette concorrenti.

Napoli 63, Fiorentina 58, Genoa 56, Sampdoria 54, Inter 52, Torino 51. Dando uno sguardo alla classifica, appare evidente come i viola, nonostante l'ultimo periodo denso di critiche (dentro e fuori dal campo), siano riusciti a contenere l'assalto delle avversarie limitando i danni e consolidando un rassicurante vantaggio di punti. Obiettivo minimo, quello del 5° posto, soprattutto in seguito alla cocente eliminazione dalla rassegna europea, da ufficializzare attraverso gli impegni con il Palermo (domenica prossima) e il Chievo (31 maggio).

Uno scenario in linea con le reali potenzialità della squadra, secondo molti addetti ai lavori, ma che poteva essere ben diverso qualora la Fiorentina non avesse fallito alcuni appuntamenti della stagione. Il rammarico, del resto, è evidente, se ci limitiamo ad osservare alcune gare dei viola nel girone di ritorno. Tre in particolare: quella di Parma e le due consecutive al Franchi contro Verona e Cagliari. Tre sconfitte amare, inaspettate, che al netto dei punti conquistati finora hanno abbattuto qualsiasi aspirazione di Champions della Fiorentina.

Amarezza, dicevamo. A Parma, prima gara del 2015, Gomez aveva avuto l'occasione di sbloccare la gara su rigore, salvo poi fallire clamorosamente dagli 11 metri. Era il periodo dei tumulti contrattuali di Neto (in porta giocò Tatarusanu) e delle dichiarazioni al pepe di Pizarro. Tre punti persi, finiti ad ogni modo subito nel vortice dei tanti impegni ravvicinati di quel periodo. A rincarare la dose, poi, ci hanno pensato come detto altre due squadre: prima il Verona, graziato dall'ennesimo rigore sbagliato dalla Fiorentina (Diamanti sullo 0-0), poi il Cagliari, riuscito nell'impresa di annichilire la squadra di Montella nonostante un piede (e mezzo) in serie B.

Gare abbordabili, se non di più, fallite in toto. Nove punti potenziali lasciati per strada, che avrebbero dato la spinta definitiva per il rush finale, ma che invece vanno ad aggiungersi ai tanti rimpianti della stagione di questa Fiorentina 2014/2015.