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L'ANALISI, Andamento lento e stelle spente

di Matteo Magrini

Una Fiorentina poco cattiva, sprecona e soprattutto lenta e disattenta perde con l'Ajax sul proprio terreno e vede il suo cammino in Coppa UEFA farsi molto in salita. Servirà un'impresa, ancora una volta, e ancora una volta in terra orange, per qualificarsi agli ootavi di finale. Difficile, ma non impossibile, alla luce di quanto visto ieri sera.

I viola hanno sprecato tante, troppe occasioni da rete, e alla fine sono stati puniti. Non è stata però una squadra brillante quella ammirata al "Franchi", assolutamente. Poco pressing, pochissimi cambi di ritmo e poca cattiveria. La Fiorentina è parsa sopita dal lunghissimo e stucchevole possesso palla degli olandesi, tra i quali il portiere Stekelenburg è stato forse il giocatore che ha toccato il maggior numero di palloni, di piede.


Lo sapeva Prandelli, e lo aveva detto nella conferenza stampa della vigilia. Sapeva che questo era il loro modo di giocare, e lo temeva. Temeva che andandoli a pressare troppo alti la squadra sarebbe andata "fuori tempo", aprendosi agli attacchi dei biancorossi. Un rischio che ovviamente esisteva, ma la Fiorentina ha fatto obiettivamente troppa poca pressione, aspettando quasi sempre con il baricentro troppo basso. Non a caso il tecnico di Orzinuovi, subito dopo la gara, ha detto che "in Olanda ce la giocheremo, sono sicuro, possiamo vincere soprattutto se andremo a pressarli più alti".


E' stata questa, soprattutto, la chiave della partita
. L'Ajax quando ha voluto, è quasi sempre riuscita ad addormentare il gioco, abbassando il ritmo e innervosendo la Fiorentina, anche attraverso plateali ed esagerate perdite di tempo, che l'arbitro avrebbe dovuto impedire. Ma non è stato solo questo a non funzionare. I viola hanno fatto una fatica enorme a cambiare ritmo, a dare brillantezza alla manvora, a cercarsi spazi sulle fasce. La squadra, probabilmente, non è al massimo, e anche le ultime gare di campionato lo dimostrano.


Nonostante questi evidenti limiti mostrati, la Fiorentina ha creato cinque nitide occasioni da goal, che andavano sfruttate in maniera totalmente diversa. E' mancata cattiveria, è mancata la rabbia, la fame di risultato, elementi che invece avevano caratterizzato la prestazione di Genova. In Europa, qualsiasi sia l'avversario, non puoi permetteterti di graziarlo tante volte senza essere punito. Un Montolivo non in grande giornata, un Gilardino impreciso come non mai ed un Mutu in versione irritante hanno fatto il resto. Sono loro, insieme a Frey e Melo, i giocatori che garantiscono il quid in più a questa Fiorentina, e se tutti insieme non girano, si fa dura, molto dura.


Niente è perduto, comunque. Sarebbe un clamoroso errore lasciarsi andare al disfattismo e alla negatività. Questa Fiorentina è nettamente superiore all'Ajax e, pur non giocando una partita memorabile, lo ha dimostrato anche ieri sera, perdendo una partita che non meritava. Capita, del resto la fortuna, nelle ultime due settimane, aveva rivolto sguardo fisso ai viola e, se per una sera si è voltata dall'altra parte, non si può recriminare più di tanto. C'è solo da lavorare, da ritrovare soprattutto brillantezza e convinzione, e, giovedì prossimo, l'Olanda potrebbe ancora una volta tingersi di viola.