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L'ARMA DELLE "SECONDE LINEE": A VENEZIA ALTRO TEST VERITÀ

di Andrea Giannattasio

Se c’è un aspetto che in questi mesi ha saputo fare più di altri la differenza all’interno della Fiorentina è indubbiamente la forza del gruppo. Ovvero l’inclusione totale di ogni singolo giocatore, anche di coloro che in partenza sono considerate seconde o terze linee. Non è un caso se, con l’esordio di Terzic poche settimane fa a Udine, Vincenzo Italiano nelle prime sei giornate di campionato sia già riuscito a far ruotare tutti i giocatori di movimento della rosa a sua disposizione. In vista dunque della ripresa del campionato, lunedì a Venezia, ci sarà probabilmente ancora una volta l’occasione per testare quanto importante sia l’arma in più su cui ha potuto contare fino ad oggi la squadra viola.

I motivi? L’assenza di qualche titolare (Dragowski sarà out, così come lo sarà Castrovilli e sono tutte da monitorare le condizioni di Saponara) e il ritorno in ritardo di tanti nazionali (specie i sudamericani, che hanno messo piede a Firenze solo oggi e prima della sfida del Penzo avranno sulle gambe appena due allenamenti). Due aspetti più che validi che costringeranno ancora una volta Italiano a rivoluzionare la formazione iniziale e a dare spazio a quanti fino ad oggi hanno visto meno il campo: dalla garanzia Terracciano tra i pali, fino ad Igor in difesa passando (chissà) per l’ex di turno a centrocampo Maleh e il fresco di rinnovo Sottil in attacco (ma sarà convocato, secondo quanto risulta a FV, anche il baby Munteanu). Per non parlare di Kokorin, giocatore del quale il tecnico viola ha tessuto le lodi dicendo che presto si rivelerà utile alla causa della Fiorentina.

Chiunque scenderà in campo, come avvenuto poco più di un mese fa (era l’11 settembre) a Bergamo dopo la prima sosta per le Nazionali, avrà dunque un valido motivo per dare un segnale a se stesso e alla squadra, intaccando magari quelle gerarchie che oggi sembrano molto consolidate: lo spirito di gruppo delle cosiddette seconde linee fu del resto l’elemento che permise alla Fiorentina di vincere a Bergamo e di iniziare a cullare quei sogni europei che, fin da Venezia, Biraghi e compagni proveranno a portare avanti.