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L'AZZURRO SNOBBATO

di Luciana Magistrato

Azzurro e viola, due colori che non sempre vanno a braccetto. E non solo nella testa dei tifosi fiorentini che con la Nazionale hanno da sempre poco feeling nonostante la presenza del centro federale proprio a Coverciano. Da quando Cesare Prandelli prima e Antonio Conte poi hanno aperto di nuovo agli oriundi, gli spazi per gli italiani sono ridotti e, della Fiorentina, con Giuseppe Rossi ancora fuori uso, solo Astori e Pasqual lottano (non si sa con quante speranze di andarci) e "pagherebbero" per un posto agli Europei, mentre qualche chance di convocazione la potrebbe avere il pilastro dell'Under 21 Bernardeschi. Ma per tanti giocatori che farebbero di tutto per essere convocati, c'è qualche viola in controtendenza che invece snobba l'azzurro. Lo ha ammesso già Matias Vecino, che ha ottenuto solo ad inizio estate la cittadinanza italiana ma che ha declinato l'invito in Nazionale perché aspetta eventualmente quello della sua prima patria, l'Uruguay. E a lui, da oggi si aggiunge un altro centrocampista viola, Borja Valero che, in un'intervista ai media spagnoli, ha dichiarato che dalla Federazione gli è stato chiesto se ha parenti italiani per poterlo poi convocare, visto che dalla Spagna non arrivano chiamate nonostante il suo buon momento e la presenza nel suo ruolo di giocatori molto forti. Ma anche in questo caso lo spagnolo ha detto "no grazie" all'Italia e spera sempre nella chiamata di Del Bosque. Idem Dybala, sponda juventina, che a differenza di Eder e Vazquez, ha rifiutato la maglia azzurra. Insomma, il vento è cambiato, dopo tanti oriundi a volte "forzati" e per questo poco graditi, ci sono finalmente giocatori coerenti che non si sentono italiani per il solo fatto di giocare da un paio di stagioni in serie A. O forse, guardandola da un altro punto di vista, la maglia azzurra non ha più l'appeal di un tempo, vista l'assenza di campioni e fuoriclasse a fare da traino.