L'ESTATE DIMENTICATA
"Ci sono anch'io", sembra di sentire dai corridoi dell'Artemio Franchi. A parlare è Dusan Vlahovic: dopo un'estate disputata davvero alla grande, oggi il giovane serbo sembra ancora una volta alle prese con problemi di scelte tecniche, che ne impediscono un utilizzo continuo così da riuscire a far crescere uno dei prospetti considerati di maggior interesse in casa viola. Oggi che Firenze è alle prese con un countdown che permetta alla tifoseria di vedere in azione Pedro, e che la Fiorentina - per volere del proprio allenatore - sta puntando su un sistema che non prevede la presenza di una punta di peso, non sembrano ancora esserci le condizioni per l'esplosione, almeno non quella attesa da molti e non immediata, di Vlahovic.
Una riflessione, perciò, viene d'obbligo: cosa fare nel futuro più prossimo con il giovanissimo serbo? Perché ad oggi, nel complesso delle due competizioni in cui sono inseriti i viola, i minuti totali raccolti da Vlahovic sono appena 137. Le reti due: quelle che hanno permesso alla Fiorentina, grazie soprattutto alla forza garantita nel suo subentro avvenuto a poco più di un quarto d'ora dalla fine, di rimontare lo svantaggio iniziale del Monza nella partita inaugurale del cammino gigliato in Coppa Italia. Era estate, era agosto, eppure sembra passato ben più tempo da allora. Anche perché ancora dovevano arrivare Ribery - l'avrebbe fatto da lì a tre giorni - e Pedro, quest'ultimo ad oggi probabilmente il principale ostacolo nella crescita di Vlahovic. Le sensazioni estive, ad oggi, paiono come dimenticate.
Tutta Firenze, infatti, sta aspettando a gloria i primi passi in campo dell'attaccante brasiliano, ed il fatto che Vlahovic abbia collezionato soltanto quattro piccoli spezzoni in Serie A - per un totale di 121', una partita e un terzo - nel momento in cui Pedro era indisponibile, non lascia pensare a grandi margini di evoluzione verso l'alto. Possibile dunque che la soluzione per permettergli un maggior minutaggio sia quella di trovare una sistemazione temporanea in inverno, per non rallentare il percorso di un giocatore che in patria, ormai da anni, definiscono il Nuovo Ibrahimovic. C'è chi sostiene che Ibra, quello originale, possa pure essere un'opzione credibile per la Viola a gennaio. Ribadendo che dalla Fiorentina filtrano tutt'altro che conferme, nel caso una partenza - a titolo temporaneo, ovvio - diventerebbe proprio inevitabile. Ma rischierebbe di esserlo comunque, a prescindere.