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L'IMBARAZZO DELLA SCELTA

di Tommaso Loreto

Nel maremagnum di opinioni, e ferma restando l'ultima parola che non può che non spettare a Raffaele Palladino, pare proprio che almeno in mezzo al campo ci sia l'imbarazzo della scelta per il tecnico viola. E non solo per le aspettative (cresciute) sul rendimento del'allenatore. Perché che il Palladino scelga l'originaria difesa a tre, o torni sulle scelte messe in pratica nell'intervallo della sfida alla Lazio, sono sempre e comunque gli interpreti a determinare, almeno più del modulo. Tanto che a giudicare dall'impatto di Gudmundsson di domenica scorsa c'è da credere che la disponibilità dell'islandese abbia alzato il livello generale di qualità a prescindere dalla disposizione in campo. 

Colpani a metà strada tra centrocampo e trequarti – In attacco è comunque lecito attendersi dal primo minuto la presenza dell'ex Genoa, e se l'altro sicuro di una maglia da titolare è Kean è ancora Colpani a candidarsi come terzo uomo offensivo. Anche perché, oltre a qualche segnale di ripresa mostrato domenica con la Lazio, per caratteristiche Colpani garantirebbe pure una presenza in più a centrocampo, arretrando cioè di qualche metro il raggio d'azione e regalando ai viola un uomo in più rispetto all'Empoli destinato a schierarsi con uno speculare 3421.

In due per sostituire Mandragora – Di certo gli ultimi giorni hanno limitato la disponibilità di Mandragora costretto ad allenarsi spesso a parte, e nell'ottica della sua sostituzione Richardson e Adli sperano di trovare nuovo spazio. Se Cataldi, del gruppo dei mediani, resta il più impiegato potrebbe così toccare a Bove restare fuori dai titolari a favore del marocchino comunque davanti all'ex Milan nel ballottaggio. Con la certezza che sia fondamentale capire con quale assetto si trova meglio la difesa ma anche chi nella sfida mediana di domani dovrà arginare gli azzurri.