L'INSIDIA GIAMPAOLO
Un'insidia che ha un nome e un cognome precisi: Marco Giampaolo. L'allenatore nato a Bellinzona, in Svizzera, probabilmente è uno dei maggiori turbamenti nel sonno di Paulo Sousa. Già, perché l'allenatore portoghese, da quando siede sulla panchina gigliata, ha affrontato più di una difficoltà quando si trattava di incontrare sulla propria strada l'altro. Anzi, se vogliamo essere più selettivi, si può dire che non l'ha ancora mai battuto. Quel Giampaolo che l'anno scorso era ad Empoli, ed ha portato a casa due risultati positivi nel derby toscano tra azzurri e viola. Anzi, sfiorò il colpaccio a Firenze, concludendo il primo tempo avanti di due reti, e venendo rimontato soltanto da una grande doppietta di Kalinic, per il pareggio finale.
L'ha ricordato anche Sousa, in sede di conferenza stampa: "Giampaolo è uno degli allenatori che apprezzo di più, per il suo modo di approcciare le gare in modo offensivo". Il pensiero di una rivincita? Non a livello personale, ma come motivazione collettiva capace di spronare i suoi. Infatti l'allenatore portoghese ha voluto precisare: "Non cerco rivincite ma è una motivazione in più. L'anno scorso contro l'Empoli, soprattutto al ritorno potevamo vincere, se solo all'inizio avessimo fatto meglio. Quest'anno il mio collega ha giocatori diversi e può fare cose migliori". La Samp però viene da un buon momento di forma, specialmente dopo le vittorie nel Derby della Lanterna e l'ultima contro l'Inter. E in panchina c'è quell'uomo là, quello che Sousa non è ancora mai riuscito a battere.