L'OBBLIGO DEL PRIMATO
Non è certamente la scampagnata che la Fiorentina si sarebbe potuta concedere se non avesse perso in casa con il Paok, ma i margini di tranquillità restano. Poi, chiaramente, il pallone è tondo e tutto può sempre succedere, ma da qui a immaginare che i viola finiscano sconfitti con un punteggio tennistico (anche l'eventuale passivo di cinque reti consentirebbe alla Fiorentina di qualificarsi) ce ne corre. Questo per dire che domani a Baku serve sì fare risultato, ma con una buona dose di garanzie aritmetiche.
Perchè in sintesi il primo posto è assolutamente alla portata per quella che è la classifica del girone europeo, ma anche per lo stesso valore degli avversari. E' vero che all'andata, soprattutto in avvio di gara, il Qarabag riuscì a creare svariati problemi alla retroguardia viola, ma è altrettanto vero che con un pizzico di attenzione in più la Fiorentina ha prima raddrizzato poi tranquillamente chiuso una sfida che terminò con il rotondo risultato di 5-1.
Ecco perchè, logiche di turnover a parte, quella di domani potrà essere una nuova, buona, occasione per vedere chi ha giocato meno, o magari lo ha fatto soprattutto in Europa League. E' il caso in particolare di Cristoforo, che peraltro proprio nel girone europeo ha fatto vedere buone cose, o degli stessi Maxi Olivera e De Maio rimasto il più delle volte a riposo nelle gare di campionato. Turnover moderato, insomma, tenendo conto del bisogno di un ultimo determinante sforzo prima di potersi godere un sorteggio dei sedicesimi di finale quanto meno da primi classificati nel proprio girone.