.

L'OGGETTO NON IDENTIFICATO

di Dimitri Conti

La pausa delle Nazionali può già essere un momento buono per tracciare le prime valutazioni. Trattasi di considerazioni che hanno un tasso di parzialità anche sin troppo alto per poter essere prese come veritiere, ma che certamente aiutano nel valutare l'approccio di un collettivo o singoli alla nuova stagione, da poco intrapresa. E quello del Proiettile catalano, Cristian Tello nativo di Sabadell, non è stato un inizio assolutamente positivo. Anzi, l'ex Barcellona ha già vissuto diverse difficoltà in questa sua esperienza-bis a tinte viola, nella quale, va ricordato, è arrivato in prestito, legato da un contratto di trasferimento temporaneo che lega la Fiorentina al dover schierarlo per almeno il 70% delle gare, pena il pagamento di una quota prefissata, a seconda del range di partite disputate da Tello sul totale, come sorta di penale. Non un obbligo, ma quasi.

In questo momento una definizione calzante per la condizione dell'ala spagnola si potrebbe mutuare dall'inglese, e fa parte della sigla adottata per dare un nome alle entità aliene, cioè Unidentified Flying Object. Ora, poiché in questo momento il Proiettile non vola, non resta altro che un'immagine di oggetto misterioso. Già, perché se c'è un giocatore che forse sta faticando notevolmente più degli altri è lui, che probabilmente paga anche un fraintendimento tattico. Perché il Cristian Tello quarto a destra di centrocampo è un oggetto non identificato: il ruolo richiede intelligenza tattica e una propensione al sacrificio e ai ripiegamenti difensivi che forse non gli appartiene del tutto, dovendo peraltro ricoprire una porzione di campo tutt'altro che irrisoria. E resta lì, chiuso in quel gioco di retropassaggi e di difesa della corsia che di fatto lo ha portato spesso ad auto-escludersi dalle partite. Cristian Tello in questo momento si trova in una bolla di sapone, e sta aspettando di capire com'è fatto, e come potrà rendersi utile al meglio per la causa gigliata.