L'OTTAVA SORELLA
Ancora è presto per lanciarsi in ambiziosi obiettivi e in proclama solenni, ma di certo non si può rimanere impassibili di fronte a quanto ha mostrato la Fiorentina sabato sera. Una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore Vincenzo Italiano, che non ha paura di ingaggiare il Milan con una linea difensiva alta anche se sprovvista di tre difensori centrali su quattro, con un terzino a riempire il vuoto al centro e costretto a giocarsi gli uno-contro-uno con un certo Zlatan Ibrahimovic. Serve altro?
Probabilmente sì. Perché se è vero che contro il Milan è arrivata la seconda vittoria contro una delle sette principali realtà del nostro campionato, la prima in casa dopo l'1-2 di Bergamo a inizio campionato, anche osservare la classifica arrivati ad un terzo della Serie A fa una certa impressione. La Fiorentina è lì, in piena zona Europa a pari punti con squadre che partivano con ambizioni ben diverse quali Lazio e Juventus, e arrivata a questo punto dei giochi non può che candidarsi al ruolo di ottava sorella, perlomeno.
D'altronde il Sassuolo, ottavo classificato nella stagione scorsa, è indietro di 6 punti e ad oggi la banda di Italiano sembra più autorizzata a confrontarsi con realtà più di rilievo che coi nero-verdi, in difficoltà nel lanciarsi del tutto sotto la gestione di Dionisi. Aspettando nuove conferme, magari proprio dal club emiliano potrebbe arrivare un argomento più che valido per convincersi della bontà di certi sogni, quel Berardi che sarebbe la ciliegina sulla torta in un reparto in cui a Italiano troppo spesso è toccato fare di necessità virtù, come (meravigliosamente, peraltro) con quel Saponara che è tra i propulsori dell'ottava sorella di oggi, quella che mira a tornare nel giro del calcio che conta.