L'unica nota lieta: a Genova si è visto un nuovo Gudmundsson
di Redazione FV
Timida, flebile, luce in fondo al tunnel. È quella che si intravede per la Fiorentina, uscita dal Ferraris con un pareggio che non lascia l’amaro in bocca, se pur ci sia stata anche l’occasione di vincere dopo essere andati avanti nel punteggio. Ma tutto sommato, la scontro salvezza si è chiuso con una (due, per correttezza) squadra che ha messo in mostra almeno una prestazione battagliera, col coltello tra i denti, quella di chi vuole salvarsi. L’hanno sottolineata tutti, anche i giornali odierni, ma nella gara da elmetto andata in scena a Marassi, si è intravisto anche qualche piccolo segnale di gioco Tutto passato dai piedi di Albert Gudmundsson, forse l’uomo più atteso del match.
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