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L'UNICA NOTA POSITIVA

di Riccardo Barlacchi

Il cielo è plumbeo sopra i campini, come volesse testimoniare l’umore che si respira in casa viola. Dalla questione allenatore, con Iachini ormai sul filo del rasoio, a quella di una rosa che sembra non rispondere più alla guida tecnica. In tutto questo, proprio oggi è suonata una nota gradevole: il ritorno di Borja Valero, oggi di nuovo a disposizione (LEGGI QUI). Il giocatore, arrivato in estate dopo tre stagioni all’Inter, sarebbe dovuto rientrare tra i senatori scelti per guidare, in campo e dalla panchina, i più giovani. L’infortunio rimediato proprio contro i nerazzurri, però, lo ha tenuto fuori dai giochi per 37 giorni.

Durante la sua assenza la Fiorentina non ha brillato, anzi, è andata sempre più giù. Sia chiaro, non che la sua presenza debba essere vista per forza come provvidenziale, ma è pur vero che se si considera il centrocampo, l’unico giocatore che ha potuto sostituirlo quanto a esperienza in mediana, è stato Bonaventura. L’ex Milan ha retto il peso di questa responsabilità fino a quando la situazione è precipitata. E poi si sa, in due è tutto più facile. Certo, Borja non potrà essere un titolare inamovibile, vista l’età e i minuti nelle gambe. Inoltre recuperare da un infortunio a 35 anni non è una passeggiata, ci vuole tempo.  Tuttavia, dalla sua, il mediano viola ha una ferrea filosofia del lavoro, come dimostrato in nerazzurro. Proprio a Milano è passato da giocatore utile ma non indispensabile, a punto di riferimento della rosa con Spalletti in panchina. Conte ha riconosciuto la sua stoffa di leader, riconfermandolo all’occorrenza come giocatore cardine, talmente importante da schierarlo anche contro la sua amata Fiorentina ed “costringerlo” a segnarle.

Può essere che anche solo con un suo rientro a partita in corsa, Borja sia capace di spostare gli equilibri nello scacchiere del centrocampo, mandando avanti la baracca con mestiere e sguinzagliando un Amrabat che ha dimostrato di saper stare qui dappertutto, fuorché al centro del rettangolo verde. Insomma, in queste ore di profonda incertezza dalle parti di Campo di Marte, Borja Valero resta il solo raggio di luce che trapassa la coltre di nuvole, sperando non sia l’unica da oggi in poi.