L'UNICO OBIETTIVO COMUNE
Stefano Pioli continua a difendere il proprio lavoro parlando di una squadra che "gioca bene a calcio" e comunque di un andamento che vede la squadra imbattuta da cinque turni. Riferimenti difficili da digerire per molti tifosi dopo lo scialbo 0-0 maturato al Dall'Ara come sottolineato anche dallo stesso tecnico nel post partita quando in conferenza ha dichiarato: "Ho tantissimo rispetto per i nostri tifosi che sono stati fantastici come sempre, ma non credo ci sia allenatore che non riceve critiche".
Le azioni da gol che effettivamente la Fiorentina è riuscita ad avere, poi fallendole ripetutamente, non arrivano mai da azioni ragionate. Il gioco offensivo non è fluido, non si sfruttano le fasce e la verticalità dei centrocampisti è un ricordo legato al primo Veretout, ovvero quello che giocava da interno e non da regista.
E' vero che Simeone sta sbagliando tanto, ma è altrettanto vero che troppo spesso si preferisce affidarsi semplicemente a Chiesa in attesa di una sua giocata. Il rapporto in campo con l'argentino non funziona e, nonostante Pioli continui a parlare di "intesa" tra attaccanti che permette di costruire diverse azioni da gol, la mancanza di marcature da parte della linea offensiva, non può essere riconducibile solo alla scarsa vena dei giocatori.
Pareggiare cinque partite di fila vuol dire sì che la squadra è tosta, almeno da un punto di vista difensivo, ma anche che manca il guizzo e forse quella voglia di vincere che dovrebbe spingere i giocatori oltre gli ostacoli. Soprattutto quando si parla di squadre medio piccole come nel caso di Frosinone e di Bologna. L'allenatore adesso è chiamato a lasciare da parte la strenua difesa del proprio lavoro e dei propri uomini, per ottenere i risultati che mancano. Contro la Juventus sarà difficile, ma già approcciarsi in un modo più costruttivo al gioco offensivo e magari con qualche cambio più fantasioso e coraggioso rispetto al solito, potrebbe quanto meno far intravedere un'evoluzione di squadra che al momento è pura utopia.
Il partito di chi difende il tecnico e che imputa soprattutto alla squadra una mancanza di cattiveria sotto porta da parte degli attaccanti, punta il dito su una panchina che di alternative non ne dà poi così tante visto che il mercato estivo non sta funzionando come si sperava. In quest'ottica, anche le parole di Corvino sul "record di spettatori" non sono piaciute ai tifosi, che comunque, per la gioia dello stesso dg oltre che dell'intero ambiente viola, sono pronti a fare il pieno al Franchi contro la Juve per sostenere la squadra nella partita più difficile dell'anno. Anche perché, è inutile sottolinearlo troppo, tutti hanno un solo grande obiettivo comune, provare a battere il carrarmato bianconero, ancora imbattuto in campionato.
Leggi anche: SFONDO GRIGIO