L'UOMO DELLA PROVVIDENZA
Non a caso ieri sera nel post partita Vincenzo Montella ha parlato a lungo anche del rientro di Mario Gomez. Il tecnico viola conosce benissimo l'importanza di un giocatore come lui nell'economia stagionale per una squadra come la Fiorentina. Anche ieri i viola hanno mostrato tutti i propri limiti a trovare la profondità dopo il prolungato possesso palla. Non si può chiedere sempre a Rossi e a Cuadrado di tirare fuori un coniglio dal cilindro, in una giornata no come quella di ieri, un terminale offensivo che desse maggiore profondità al gioco, era l'unica soluzione possibile per cambiare l'inerzia del match. Montella però non lo aveva a disposizione, ha provato ad inserire Ilicic, ma il suo apporto è stato pressochè nullo.
Invocare il rientro del bomber tedesco è più che comprensibile, sopratutto in un momento difficile della stagione come quello che la squadra viola dovrà affrontare da qui a Natale. Ma se tutti qualche giorno fa speravano e credevano in un rientro in campo contro il Verona, adesso le certezze sono venute meno, ed è possibile che il ritorno del Torero venga spostato addirittura ancora più avanti. Il rebus intorno alla guarigione del tedesco si è infittito negli ultimi giorni, quando si è passati dall'euforia della guarigione, alla delusione di sapere dalla stessa voce di Montella, che il giocatore "sta facendo ancora fondo" e che ancora non ha mai preso parte ad un allenamento insieme alla squadra.
A questo punto il tecnico viola dovrà continuare a lavorare su una squadra con Rossi terminale offensivo, sperando che Gomez rientri presto e sopratutto che la lezione di Udine serva a qualcosa in vista delle prossime fondamentali sfide di campionato.