.

LA CASA DEL DIAVOLO

di Dimitri Conti

Se si dovesse dare un titolo all'esperienza vissuta da Riccardo Saponara nell'anno e mezzo trascorso al Milan (dall'estate 2013 fino al gennaio 2015), con ogni probabilità pochi risulterebbero calzanti quanto "La casa del diavolo". Per chi ne fosse all'oscuro, trattasi di un horror diretto dalla stella del metal Rob Zombie, nel quale - seguendo un plot piuttosto classico del genere - una compagnia di persone finisce in un covo all'apparenza benevolo e invece composto da una famiglia di matti che si diverte nelle maniere più macabre immaginabili. Tornando un attimo alla strada maestra, in effetti l'avventura di Saponara sulla sponda rossonera di Milano assunse i caratteri di un film horror.

Ci sono forse altri modi per descrivere un'esperienza di appena otto presenze collezionate nell'arco di una stagione e mezza? Probabilmente no, se si aggiunge inoltre che di queste solamente tre sono arrivate da titolare e solo nella metà dei gettoni collezionati lo si è visto in campo per più di venti minuti complessivi. Una tragedia forse, più che un film horror. Tanto da far perdere la rotta verso il tetto del calcio italiano al fantasista, vistosi costretto a ricominciare il suo cammino sin dall'origine, quella Empoli cui allo stato attuale deve più o meno tutto, e a riprovare il salto successivamente nella Fiorentina. Dove però aveva faticato nettamente ad ingranare, finché non ha trovato risorse inattese di forza, e responsabilità aggiuntive, dopo la tragica dipartita di Astori. Nonostante ciò però, come si legge nelle ultime ore, il discorso sulla sua permanenza futura sembra tutt'altro che scontato, e per Saponara la prossima partita potrebbe diventare in un certo senso decisiva. Proprio lì, nella casa del Diavolo.