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LA CHAMPIONS IN PALIO

di Iacopo Barlotti

Il titolo è fin troppo facile, visto che per i tifosi viola questa sera il campo principale sarà quello di Siena. "Ma noi pensiamo a vincere - ha sottolineato ieri Montella -, figuratevi il rimpianto se stasera il Milan dovesse pareggiare e noi pure".

L'attesa a Firenze, in settimana, è stata serena, quasi goliardica visti i tanti fioretti del "Non succede, ma se succede...". Cui ha partecipato perfino l'ad viola Mencucci, promettendo una disputa del Palio di Siena nel bel mezzo di piazza Signoria in caso di terzo posto viola. In fondo, quest'anno, a Firenze e ai suoi tifosi bastava ritrovare la passione per il bel calcio e, successivamente, l'Europa: la missione è stata compiuta in pochi mesi in entrambi i suoi obiettivi. Raggiungere quota 70 punti rimane un traguardo straordinario, impensabile anche solo 11 mesi fa.
Tutt'altro clima, invece, in casa rossonera: nervi a fior di pelle fra i giocatori, un Allegri sempre più vicino all'addio, Berlusconi che neanche si presenta alla vigilia della gara decisiva della stagione. In realtà, quando il Milan si trovava nella seconda metà della classifica a metà novembre, in pochi avrebbero scommesso sul terzo posto dei rossoneri, salvo poi ricredersi quando qualche aiutino arbitrale e l'arrivo di Balotelli hanno spinto la banda di Allegri col vento in poppa verso una rapida rimonta.

Difficile - oggettivamente - che questa sera una delle due già retrocesse faccia uno sgambetto alle due squadre in lotta per la terza piazza. Difficile soprattutto perché, al di là delle motivazioni, il divario tecnico fra Pescara e Fiorentina e fra Siena e Milan è gigantesco. Il Milan, però, deve buttarla dentro. E a Firenze piace sognare: oggi il terzo posto, domani...