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LA CONDIZIONE C'È, LA SCINTILLA NO

di Pietro Lazzerini

Dai palleggi in Piazza della Signoria allo manto erboso del Franchi la strada è breve per Marko Pjaca, ma non certa. Il calciatore croato, obiettivo di lunga data poi centrato dal direttore generale Pantaleo Corvino, rischia infatti di restare fuori dai titolari della sfida contro il Cagliari, con Kevin Mirallas che potrebbe sfruttare le due settimane di allenamento con Pioli per prendere il suo posto. 

Da giorni, per spiegare il ritardo di rendimento di Pjaca, si continua a puntare il dito su una condizione fisica ancora non al top. In realtà, pare chiaro ormai che il problema che non sblocca il freno a mano dell'attaccante prelevato dalla Juventus, non sia di natura fisico. Pjaca ha bisogno di giocare con la mente libera, senza il costante bisogno di dimostrare di valere gli investimenti dei club italiani ma anche tutti gli elogi spesi per anni da critici e addetti ai lavori. Ha bisogno di una scintilla. Di un colpo ad effetto. Di una giocata da numero 10 che incanti i tifosi e che faccia esplodere lo stadio in un applauso fragoroso e coinvolgente. 

Stefano Pioli crede fortemente in lui, ma crede anche nella filosofia del "gioca chi può portarci alla vittoria". Ovviamente Pjaca risponde a questo breve identikit, ma lo fa anche Mirallas. Il belga sta bene, ha esperienza e tanta voglia di rilanciarsi. Il tecnico è invogliato a sfruttare queste doti, considerando il croato un'arma tagliente da poter utilizzare anche a gara in corso. Chi pensa che una panchina in più o in meno possa condizionare il rendimento dell'ex Dinamo Zagabria, è fuori strada. Chi lo conosce bene lo racconta come una ragazzo assolutamente quadrato, con obiettivi precisi e senza eccessi di sensibilità in merito. 

La decisione riguardo al terzo attaccante sarà probabilmente la più complicata da prendere per l'allenatore viola. Ma considerando il valore delle prossime sfide contro Torino e Roma, sia per Pjaca che per Mirallas, lo spazio è assicurato. Come detto, Pioli li stima entrambi e non vede l'ora di poterli sfruttare al top. Il numero 10 viola resta il giocatore in assoluto più atteso. Non solo dalla squadra e dallo staff, ma anche dai tifosi, che sanno benissimo che il rendimento in formato europeo della Fiorentina è legato a doppio filo con il rilancio di questo potenziale crack arrivato dai Balcani.