LA CORTINA DEI GIOVANI
La domanda più ricorrente, di questi tempi, non tocca più le scelte che verranno prese. Il caro, vecchio, consueto, "Chi si compra?", oggi è quasi nevroticamente sostituito da un più laconico, quanto preoccupato, "Chi gioca?". Perchè a giudicare quel che è successo in casa Fiorentina dalla fine del campionato a oggi, ovvero a 6 giorni dal via iniziale alla stagione, si è parlato solo e soltanto di uscite. Sorvolando sulle ristrutturazioni societarie a oggi nemmeno accennate, e sui "Patti" ancora tutti da scrivere con i tifosi, la Fiorentina di fatto ha concentrato tutta la sua prima parte di lavoro sullo sfoltimento della rosa e sul conseguente abbassamento del tetto ingaggi.
Scelta comunque condivisibile, ma che al tempo stesso si è scontrata con un immobilismo pressochè totale per alcuni di quei giocatori che, dai più, venivano dati come partenti. Ecco che, allora, per un Gilardino e un Montolivo il cui futuro, oggi, è ancora tutto da scrivere, sono arrivate le partenze degli svincolati, di Mutu, di D'Agostino e probabilmente di Cerci e Frey a inquietare i tifosi. Perchè, comunque la si guardi, a giudicare il gruppo che da lunedì si ritroverà a disposizione di Mihajlovic, l'opera non è giunta nemmeno a metà del suo compimento.
Certo, la storia del mercato ormai racconta la stessa dinamica da anni. Già per Prandelli, infondo, poter contare subito sulla squadra sin dalla prima fase di preparazione estiva era diventata utopia, e poco può farci Corvino se il mercato di oggi è praticamente aperto tutto l'anno. La chiusura dei battenti per il 31 agosto, in altri termini, impone per forza tempi più lunghi e trattative da portare avanti con maggiore pazienza fosse solo per riuscire a non farsi prendere per il collo. Ma in tempi in cui Firenze aspetta a gloria un segnale, un messaggio, e chissà magari anche un colpo, forse riuscire a stringere un po' i tempi (e cercare di proporre sin da Cortina un gruppo pronto) non sarebbe stata una cattiva idea.
Perchè, adesso, il rischio è quello di deprimersi ulteriormente. Senza certezze sul progetto futuro, sulla stagione che verrà, sulle scelte in entrata (dettate più da contingenze economiche che non dalla voglia di poter tornare nelle posizioni che furono degli anni scorsi) e in uscita (al duetto sovracitato andrà aggiunto anche Vargas, ma quando rientrerà dalla Coppa America) e senza nemmeno grandi aspettative per la campagna abbonamenti c'è davvero il pericolo che quei pochi che vorranno seguire la Fiorentina a Cortina, non si godano nemmeno troppo i tanti giovani (di sicura prospettiva) che Mihajlovic si porterà con sè sulle montagne dolomitiche. Quegli stessi giovani che, fra l'altro, con gli stravolgimenti degli ultimi giorni di mercato potrebbero pure veder cambiare d'improvviso anche i loro spazi in squadra.