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LA CRISI DEL GOL

di Redazione FV

La trasferta di Catania riconsegna al campionato una Fiorentina in evidente difficoltà di gioco e realizzativa. Nel mezzo del nulla cosmico visto nella ripresa del "Massimino" spicca su tutto la sempre attuale crisi esistenziale di Alberto Gilardino. Segnare o non segnare? Difficile, specie in questo momento, trovare una risposta soddisfacente al quesito. Il Gila segna poco, pochissimo e ancor peggio sembra latitare in mezzo al campo come un corpo estraneo alla squadra partita dopo partita. Anche a Catania i palloni giocabili per lui si contano sulle dita di una mano, e le reali occasioni da gol si avvicinano drasticamente allo zero assoluto. Morale della favola, 0-0 senza emozioni e Gilardino fermo in classifica marcatori a quota tre. Il gol vittoria contro il Bari ed il ritorno di Mutu al suo fianco dal primo minuto facevano presagire fuochi d'artificio. Il campo, però, ha raccontato un'altra storia, la storia del solito Gilardino isolato, poco servito dai compagni e ancora una volta a secco. La situazione del bomber di Biella, però, a ben guardare, sembra coinvolgere anche altri colleghi illustri di Serie A. Eccezion fatta per l'alieno Eto'o e la quasi sorpresa Cavani, il calcio nostrano presenta un conto assai misero per quanto riguarda le realizzazioni dei propri attaccanti. Da Pazzini a Borriello, passando per Quagliarella, Ibrahimovic, Di Natale e Barreto, fino all' ex viola Toni, gli attaccanti di razza ancorati a quota due, tre o quattro gol sono molti, e troppo poche le reti considerando la prolificità dei colleghi europei e la necessità di ritrovare il bel calcio dei tempi migliori. Una crisi del gol generalizzata e trasversale, dunque, che vede di diritto il nome di Gilardino inserito in quel novero di attaccanti ancora in cerca della giusta ispirazione, augurandosi che a breve Mutu possa essere la guida giusta per uscire dal deserto del gol nel quale il bomber viola sembra essersi smarrito.