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LA CRISI DEL GOL: IN CONFERENCE LEAGUE È UN’ALTRA FIORENTINA

di Niccolò Santi

La Fiorentina lamenta un desolante passivo di gol, specie nell’ultimo periodo in cui su 7 gare di Serie A sono arrivate appena 5 reti. Volendo estendere la statistica a tutto il campionato, si evince che in 22 sfide sono stati messi a segno 23 centri, vale a dire una media di un solo gol a partita. Il che è indicativo dello stato di salute dell'organico gigliato e più in particolare del reparto offensivo, che ha siglato unicamente 14 di quelle reti, per un totale di 0,6 a gara. Questo nonostante la buona predisposizione della squadra a creare azioni pericolose.

In realtà se andiamo ad analizzare gli stessi dati in Conference League ci accorgiamo che la Fiorentina e i suoi attaccanti cambiano pelle. Sì, perché in 8 occasioni sono state realizzate ben 16 reti, quindi la media gol-partita raddoppia rispetto alla Serie A. Così come raddoppia l'incidenza dei giocatori offensivi viola, protagonisti in 10 di quei centri, che si possono leggere anche come 1,2 a sfida in una competizione - quella europea - nella quale segnare diventa ancora più imprescindibile trattandosi di un percorso a eliminazione, a differenza naturalmente del campionato.

La Fiorentina dunque può trovare in questo trend, che la vede più concreta in coppa, la propria forza all'anti-vigilia di un match in Portogallo decisamente insidioso. Sia per il valore degli avversari che per il loro modo di giocare, più conservatore e attendista rispetto a quello della Fiorentina, che dovrà essere brava a sfruttare ogni opportunità e a non lasciare spazi. Domani è prevista una prima seduta di rifinitura al mattino, dopodiché la partenza in terra lusitana e infine - ore 18:30 portoghesi, 19:30 italiane - la conferenza stampa del tecnico Vincenzo Italiano.

SERIE A: 23 gol (1 a partita) 
Attaccanti: 14 gol (0,6 a partita)

CONFERENCE: 16 gol (2 a partita)
Attaccanti: 10 gol (1,2 a partita)