LA DIFFERENZA TRA UNO ED UNDICI
Raramente nel calcio si assiste a partite vinte da singoli o risolte dal genio di un solo giocatore. Si suole dire, infatti, che una vittoria - così come una sconfitta - è il prodotto degli undici calciatori in campo. Lo stesso però si dovrebbe dire anche quando si scende nel particolare e si analizza ogni singolo gol. Segnato e subìto. Ed il 2-2 di Torino conquistato dalla Fiorentina non è nient'altro se non un perfetto prodotto di genio e disattenzione di undici giocatori in maglia bianca. Dall'1 di Viviano al 9 di El Hamdaoui.
Sarebbe infatti fin troppo facile elogiare la magia firmata dal marocchino che a sei minuti dal termine ha regalato al popolo viola uno dei punti sin qui più pesanti del campionato, così come, d'altro canto, peccheremmo di miopia se criminalizzassimo solo il portiere per i due gol subiti, peraltro in circostanze davvero sfortunate. Le azioni delle due reti granata, del resto, appaiono piuttosto chiare e non sono tali da condannare solo e soltanto l'operato di Viviano: in occasione del gol di Cerci Viviano non viene aiutato dalla copertura difensiva sulla fascia sinistra (e le colpe più grosse, in questo caso, sono da attribuire a Pasqual), mentre nell'episodio del 2-1 il portiere viene addirittura ingannato dal mancato intervento di Rodriguez, che spiana la strada all'ingannevole deviazione di Birsa.
Due episodi certamente sfortunati, dunque. Due gol che se pur non rendono esente da colpe Viviano, certamente affievoliscono le critiche (molte delle quali, forse, poco giudiziose) che sono piovute sul portierone gigliato al fischio finale di Torino-Fiorentina. Un gol, come si usa dire, lo si segna in undici. Ma troppo spesso fa comodo dimenticarsi che quelli che si trovano a subirlo, in fondo, sono gli stessi. Non uno solo.