LA DIFFICOLTÀ DI ANDARE AVANTI: MA È NECESSARIO
Il tempo passa ma il ricordo non sbiadisce. Solo ventiquattro ore fa alla Basilica di Santa Croce aveva inizio l'emozionante funerale per Davide Astori. Firenze ha risposto presente: dopo le oltre 15 mila persone che hanno visitato la camera ardente di Coverciano mercoledì, per l'ultimo saluto a Davide piazza Santa Croce si è gremita di tifosi con sciarpe, bandiere e fumogeni tutti per il capitano della Fiorentina prematuramente scomparso.
Un addio come si deve ad un campione dentro e fuori dal campo.
Adesso però arriva il momento forse più difficile: quello della realtà. Il momento in cui l'emozione e la commozione lasciano spazio al ricordo e alla vita che deve andare inevitabilmente avanti per tutti. Per i tifosi e per la squadra, che domenica è attesa al Franchi dalla sfida contro il Benevento. A testimoniare il momento particolare in cui arriva questa partita sono le parole di De Zerbi (leggi qui) che ha sottolineato la difficoltà di giocare una partita di pallone in queste condizioni.
Ma probabilmente rinviare questa partita non sarebbe stata la scelta giusta. E' vero: a soli tre giorni dal funerale il ricordo di quello che è accaduto è ancora vivo. Ma giocare al Franchi può diventare l'occasione per sottolineare e celebrare ancora una volta ciò che Astori era, è e sarà per Firenze. D'ora in poi parlare di calcio non sarà facile, ma sarà probabilmente il modo migliore per commemorare la memoria del capitano della Fiorentina e della sua famiglia.