LA DURA REALTÀ
Sembra proprio che la pazienza sia finita. Persino chi è già pronto a vivere l'atmosfera del "Franchi" di giovedì sera, sembra ormai più disilluso che disposto all'ennesimo sforzo di fiducia. Mario Gomez ha forse definitivamente steso un velo sulla sua stagione in viola con quel tiro alto, in avvio della gara con il Siviglia, dopo un gran break di Badelj e successivo assist di Joaquin.
Un errore forse non grossolano come altri (e purtroppo il repertorio è già ricco di svariati passaggi a vuoto) ma che certamente deve averlo di nuovo, e ancora una volta, bloccato nella testa. Non si spiega altrimenti il modo in cui il tedesco ha poi proseguito la sua prima semifinale di Europa League in maglia viola. Praticamente in costante ritardo sui palloni che Tomovic o Salah hanno provato a mettere in area, salvo poi sparire nel secondo tempo. Un atteggiamento che, forse, adesso è diventato intollerabile per la stragrande maggioranza dei tifosi.
Che, magari, ancora pensa o spera che giovedì prossimo contro il Siviglia possa arrivare la tanto attesa rivincita, ma che al tempo stesso, purtroppo, ci crede sempre meno. Mario Gomez non è lui, o comunque chi è arrivato a Firenze non è quel bomber che il suo curriculum raccontava. Per vari motivi che, tuttavia, all'atto pratico non camibano le cose. Purtroppo, ormai, sembra proprio che non ci sia altro da fare che prendere atto della realtà.