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LA DURA REALTÀ

di Tommaso Loreto

E' stato come uno schiaffo. Per oltre 160 minuti Firenze aveva viaggiato sul filo della fantasia. Sognando di superare la rivale più odiata, quella che in campionato però ha quasi trenta punti di vantaggio. Immaginando un cammino da favola fino a una finalissima che, guarda caso, si sarebbe giocata proprio in quello stadio dai colori così poco simpatici. E invece poco dopo il minuto 70 della sfida di ritorno Andrea Pirlo, classe 1979 da Brescia, ci ha scaraventati tutti con i piedi a terra. 

Riportando alla realtà la tifoseria, probabilmente i giocatori, e forse anche la società. Che in qualche a modo a gennaio era riuscita a piazzare qualche toppa sulle falle degli infortuni e delle sfortune assortite, cercando di aggiungere qualità soprattutto dalla trequarti in su. Non sono bastate le invenzioni tattiche di Montella, nè il progressivo ritorno alla migliore forma di Mario Gomez. Il calcio non è scienza, ma trenta punti bene spiegano le differenze in campo.

Ed è necessariamente da questa differenza, da questo gap, che la Fiorentina deve ripartire. Consapevole di quanto abbia fatto fino a oggi, di cosa c'è da migliorare, e di cosa ci sarà da fare, magari anche all'interno di un dibattito interno (quello relativo a Lega e diritti tv) che paradossalmente vede proprio la società bianconera come eventuale alleata. Per capire come ridurre il gap (che difficilmente sarà colmabile almeno fino al giorno in cui non esisterà uno stadio e un'area annessa concreta) e per costruire qualcosa di ancora più importante sulle fondamenta gettate in queste due anni. 

Certamente niente è perduto, e molto può essere ancora fatto. A cominciare da domenica a Napoli per non abbandonare definitivamente la rincorsa al Napoli per arrivare alla finalissima di Coppa Italia sempre contro i partenopei. L'opportunità di inserire un trofeo in bacheca (il primo dell'era Della Valle) c'è ancora e buttarsi giù sarebbe, oggi, un errore imperdonabile. E altrettanto imperdonabile sarebbe dimenticarsi del valore degli avversari che hanno annientato le speranze europee di questa stagione.