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LA FORZA DEI GIOVANI

di Marco Sarti

La tua giovinezza finisce quando il tuo calciatore preferito ha meno anni di te scriveva David Trueba nel suo brillante romanzo "Quattro amici" e a veder la Fiorentina di oggi in tanti ci si devono rivedere. Solo per puro masochismo si possono citare quelli che, probabilmente, scenderanno in campo domenica. Neto, Camporese, Nastasic, Jovetic e Ljajic, senza contare poi i vari Salifu, Acosty, Cerci e De Silvestri tra i quali proprio l'esterno di Valmontone risulta il più "vecchio" con ventiquattro anni suonati. Per carità, non tutti sembrano ancora pronti per fare la Serie A a grandi livelli, alcuni per di più sembrano ancora non capire che il professionismo è e resta cosa diversa dalle giovanili però il materiale c'è e sembra di grande qualità. Decidere se puntarci o meno è fondamentale per capire cosa sarà la Fiorentina di domani e in questo senso guardare all'estero può risultare decisivo.

Il Borussia Dortmund, bicampione di Germania, iniziò la sua scalata proprio dai bassifondi. Jurgen Klopp, oggi allenatore tra i più in vista, raccolse una squadra senza soldi e piena zeppa di giovani portandola prima alla salvezza e poi alla vittoria, l'anno dopo, del campionato. L'Athletic Bilbao, comandato da Marcelo Bielsa, è oggi finalista di Copa del Rey ed Europa League con una squadra colma di classe 1990. Il Valencia di Emery continua a vendere campioni e lanciarne altri mentre Arsenal e Barcellona da sempre sfruttano il vivaio per giocare a calcio prima che vincere.

Insomma, di squadre di "ragazzi terribili" in Europa è pieno, soltanto in Italia l'argomento resta tabù più per cultura sportiva che altro. Nel nostro paese conta il risultato prima di tutto, lo 0-0 di mestiere e senza tiri in porta certe volte è visto addirittura con favore. D'altronde un punto è sempre meglio di zero e chi si accontenta gode. La Fiorentina però ha in queste ultime giornate, compatibilmente con la classifica, una grande occasione: testare tutti questi ragazzi per capire chi tra loro è adatto per giocare titolare dal prossimo anno. Nastasic e Jovetic per esempio sono ormai inamovibili, Camporese, Ljajic e Cerci stanno scalando posizioni. De Silvestri si sta ritrovando, Salifu e Acosty si stanno inserendo piano piano. Domenica poi sarà l'occasione di Neto, e che nessuno osi dire che ha bisogno di tempo o che è troppo giovane, il tempo e lo spazio a ventitrè anni ci si conquista, sta a lui ribaltare ogni gerarchia.