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LA FORZA DEL GOL IN EUROPA: LA CONFERENCE PER RITROVARE CERTEZZE IN ATTACCO

di Andrea Giannattasio

Nuove certezze cercasi. O, per meglio dire, antiche visto che proprio in Europa la Fiorentina ha spesso ritrovato se stessa nei momenti più difficili, cancellando in 90’ le amarezze del turno di campionato precedente. È già accaduto tre volte, nel corso di questa stagione, che siano state le sfide in Conference League a riportare il sereno in casa viola dopo qualche passo falso. I successi contro Rapid Vienna e Cukaricki (andata e ritorno) sono stati centrati dopo il 2-2 in rimonta del Lecce al Franchi e gli stop contro Empoli e Juventus. Ecco perché anche stavolta Vincenzo Italiano confida che il delicato match contro il Genk di dopodomani sia la “panacea” intanto per lenire lo stop di sabato scorso con il Milan e poi per provare a strappare già con un turno d’anticipo la qualificazione al turno successivo in Coppa (da capire, poi, se direttamente agli ottavi di finale o ai playoff di febbraio).

Tutto dipenderà dai risultati che arriveranno e, di conseguenza, dal numero di reti che la Fiorentina riuscirà a segnare già a partire dalla sfida contro i belgi. Non proprio una cosa così semplice far coincidere le due cose, visto che nelle ultime cinque partite di campionato sono arrivate quattro sconfitte nelle quali la Fiorentina non è riuscita a segnare nemmeno una volta. In Europa però, l’anno scorso così come anche in questa edizione, la musica è sempre stata un’altra, visto che la Conference League ha fin qui rappresentato la competizione migliore in cui Biraghi e soci - da vice campioni in carica - hanno saputo fare la voce grossa.

I numeri parlano chiaro e raccontano come con 11 gol messi a segno quello della Fiorentina sia il miglior attacco di tutta la Conference (stessa cifra totalizzata anche da Gent e Nordsjaelland) e addirittura stazioni tra i primi d’Europa alle spalle delle sole Manchester City e Atlético Madrid in Champions (12 reti a testa) e di Liverpool, Friburgo e Bayer Leverkusen in Europa League (12 centri anche in questo caso). Ecco perché, tanto Italiano quanto la dirigenza, sperano che l’aria d’Europa possa nuovamente rivitalizzare la squadra viola che da quando partecipa alla Conference in casa ha sempre segnato almeno un gol.