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LA FORZA DELLA MITRAGLIA

di Lorenzo Di Benedetto

In questi giorni non si fa altro che parlare del pubblico italiano nel calcio, soprattutto di quei tifosi, che in alcuni stadi rischiano di rovinare lo spettacolo in campo attraverso cori razzisti e offensivi. E' questo l'argomento più in voga di queste ultime settimane, la discriminazione territoriale ha già riservato alcune squalifiche ma vedendo le esultanze di Tevez e Pogba ieri al Franchi forse andrebbero presi provvedimenti anche nei confronti di alcuni calciatori.

Le mitraglie sfoggiate dall'argentino prima e dal centrocampista francese poi sembravano essere una chiara provocazione nei confronti del pubblico fiorentino, che però non è caduto nel tranello, continuando a comportarsi in modo esemplare fino all'ultimo minuto di gioco. Lo sappiamo tutti, all'interno degli stadi italiani alcuni comportamenti sono alquanto deplorevoli, ma di fronte a queste due sfide lanciate da Tevez e Pogba anche la stessa Juventus potrebbe prendere dei provvedimenti. E' vero, un giocatore è libero di esultare come meglio crede, perché in fin dei conti la mitraglia in sé per sé non è un gesto volto ad offendere nessuno, ma nel giorno della partita tra Fiorentina e bianconeri, dopo 15 anni dall'ultima vittoria viola targata dalla mitraglia di Batistuta sotto la curva Fiesole, qualcosa nei pensieri dei tifosi gigliati è scattato, i quali hanno giustamente preso come offesa personale l'esultanza dei due juventini.

Poco male, perché il pubblico gigliato non si è fatto prendere la mano e ha continuato a sostenere la Fiorentina fino al fischio finale di Rizzoli, passando attraverso un'impresa che non potrà mai essere dimenticata da nessun presente allo stadio Artemio Franchi. La mitraglia ha portato fortuna, proprio come quella di Batistuta il 13 dicembre 1998, o come quella di Pablo Daniel Osvaldo allo stadio Olimpico di Torino il 2 marzo 2008.

Quando qualcuno, viola o bianconero che sia, esulta in questo modo la Fiorentina vince, e allora un ringraziamento speciale deve essere fatto anche al numero 10 bianconero e all'ex Manchester United che hanno permesso di continuare questa tradizione favorevole.