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LA FORZA DI QUELL'ABBRACCIO FINALE, MA IL MISTER PARE STIZZITO

di Sonia Anichini

Io comincerei dalla fine e dalle emozioni che mi ha dato quella chiamata alla squadra viola, quell’invito ad andare sotto la Curva alla fine di Fiorentina Udinese. Non era per festeggiare la vittoria per 2-0, che comunque resta importante, ma per infondere al gruppo tutta l’energia possibile in vista della partita di ritorno di Conference contro il Basilea. Ho trovato commovente la volontà del popolo di Firenze di far sapere ai ragazzi e al Mister che loro sono lì e saranno sempre vicini alla squadra, legati da un cordone ombelicale che solo noi possiamo capire e questo è stato un modo per ribadirlo a chi dovrà affrontare un fine anno calcistico molto impegnativo. Gli applausi erano per i calciatori ma io vorrei farli ai tifosi che hanno brillato per questo abbraccio finale, per la loro dedizione e il loro amore.

Lo stesso Italiano si è lasciato andare a commenti di gratitudine verso la Fiesole ma è parso un po’ stizzito quando ha voluto fare una distinzione fra la curva e la città con quel “gran parte di Firenze ha capito” in merito alle difficoltà e al cammino viola fino ad adesso. Se da una parte parla di remare tutti nella stessa direzione, tende lui stesso a fare una piccola polemica e questo mi dispiace perché credevo che Italiano avesse capito come siamo noi fiorentini, il nostro brontolare e polemizzare su tutto, il nostro “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. Capisco che sia molto piacevole essere adulato e applaudito, ma ci sarà sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire e credo che il Mister possa essere contento per quello che è riuscito a fare nonostante una rosa non proprio all’altezza della situazione.

Non so di preciso con chi possa avercela Vincenzo ma credo che nel complesso quasi tutti gli riconoscano il merito dei traguardi viola, io sono fra coloro che lo apprezza molto, e se qualcuno rimugina e rompe le balle, penso che il tecnico dovrebbe sorvolare e casomai aspettare il fischio finale di tutte le competizioni per togliersi i sassolini dalle scarpe. O anche fare finta di niente perché quello che un giorno lo aspetterà, se decollerà verso club prestigiosi, sarà ben più pesante di quello che vive tra le mura fiorentine.

Per parlare della partita contro l’Udinese, va detto che era necessario vincere per rimanere agganciati all’ottavo posto e quello è stato anche se spartiamo la posizione con Torino e Monza. La Fiorentina ha fatto un primo tempo passabile, dove è andata in vantaggio dopo pochi minuti con Castrovilli, il cui gol parte da un palo colpito da Duncan e poi ne colpisce un altro con Brekalo, ormai abituato a colpire legni. Nella seconda parte ci siamo decisamente annoiati ma l’ingresso in campo di uno dei pochi calciatori determinanti della rosa, Bonaventura, ha chiuso il capitolo di questa gara con il raddoppio. Vedere in campo Jack, così come Castrovilli, riconcilia col calcio e fa capire come il numero 5 gigliato sia, nonostante l’età, quello che si dice un gran calciatore. Peccato abbia preso un rosso dopo il fischio finale, e non ho ancora capito bene il motivo, ma se per il campionato sarà squalificato, l’importante è che ci sia a Basilea e a Roma.

Purtroppo anche ieri si è capito chi invece non rientra nel prototipo del calciatore dei nostri sogni, chi continua ad avere difficoltà e continua a non brillare per tecnica e sacrificio ma questo sarà un problema che la società sicuramente affronterà quando tutto sarà finito e quando, mi auguro, si sarà felici per un grande obiettivo raggiunto e ci sarà la volontà di far crescere questa Fiorentina.

La Signora in viola