LA GARA DELLA DISCORDIA CHE È COSTATA UNA FETTA D'EUROPA
A conti fatti, quei due punti persi per la sassata a tempo scaduto di Freuler pesano ancora come un macigno. Così come, in un certo senso, anche le decisioni arbitrali che in quell'Atalanta-Fiorentina dello scorso 24 settembre 2017 furono prese dall'arbitro Pairetto (nomen omen) e dal resto della squadra di arbitri. Se infatti la Fiorentina in quei palpitanti 90' (dove non mancò nemmeno un rigore parato da Sportiello al Papu Gomez) fosse riuscita ad ottenere l'intera posta in palio, a fine anno la classifica avrebbe così parlato: Fiorentina al settimo posto con 59 punti al pari proprio dell'Atalanta. Che invece, al termine della passata stagione, riuscì a spuntarla sulla truppa di Pioli per appena tre punti ottenendo la qualificazione all'Europa League, poi gettata via dagli 11 metri contro il Copenaghen nei playoff.
A guastare i piani di Chiesa e compagni però quella sera ci pensò ancora una volta la componente arbitrale, che combinò forse il più grosso pasticcio di tutto il campionato, negando due solari rigori alla Fiorentina che avrebbero permesso ai viola (passati in vantaggio già al 12' con la rete del loro numero 25) di chiudere la pratica Atalanta e di ottenere la terza vittoria nell'arco di quattro gare. Gli episodi incriminati, entrambi nel secondo tempo, sono ancora ben presenti nella mente dei 21.390 spettatori del Franchi, che prima (al 33' della ripresa) protestarono in modo vibrante per una vistosa trattenuta in area di Spinazzola ai danni di Astori e poi, 8' dopo, videro Gil Dias lanciato in contropiede affossato a pochi metri dalla porta da un intervento killer di Berisha, che nel dubbio se prendere il pallone o il giocatore travolse il portoghese. La foto che vi proponiamo è eloquente. In entrambi i casi, però, non solo Pairetto non ravvisò irregolarità ma non ritenne nemmeno doveroso andare al Var per rivedere le azioni. E con il pari di Freluer al 94', una fetta d'Europa sfumò già.