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LA GRINTA DI FRANCK, L'AMORE E I PARASTINCHI: CASTROVILLI È PRONTO A TORNARE

di Andrea Giannattasio

Tutto è andato avanti secondo programma, senza alcun tipo di problematica. Nella giornata di ieri Gaetano Castrovilli è rientrato a lavorare con il gruppo, mettendosi definitivamente alle spalle una settimana emotivamente difficile, forse la più complicata della sua giovane carriera sportiva. Del resto quando sei il giocatore rivelazione di tutta la rosa e sei oltretutto un forte candidato a guadagnarti uno degli ultimi posti per gli Europei di questa estate, dover fare i conti con uno stop brusco e inaspettato non è proprio il massimo della vita. La convocazione per la sfida con l'Atalanta non pare dunque a rischio, così come - probabilmente - anche la maglia da titolare.

Chi ha passato gli ultimi giorni a fianco del numero 8, racconta di un giocatore che ha saputo convivere con il suo riposo forzato con la classica calma e maturità chi lo ha sempre contraddistinto in campo. A stargli più vicino, in particolare, è stato Franck Ribery, il giocatore con il quale Castro ha sviluppato forse il legame più profondo nel corso di questi mesi. Non è un caso che il francese (che da un po' di tempo a qusta parte ha perfino iniziato ad apprezzare la musica pugliese tanto cara a Gaetano e più volte sparata a tutto volume negli spogliatoi) abbia più volte confidato agli amici che proprio Castrovilli sarà il giocatore con la carriera più fulgida davanti. Della serie, tra campioni ci si intende.

Al resto, ovvero all'aspetto morale, ci hanno pensato gli altri: dai genitori (babbo Mario e mamma Michela) fino al fratello Piero e alla fidanzata Rachele, la persona che più di tutte è stata vicina a Castrovilli in questa settimana così particolare. I due infatti, assieme a tutta la famiglia, hanno anche festeggiato il compleanno dell'ex miss Italia in un noto ristornate di Fiesole, una serata per stare in compagnia, cacciare in modo definitivo i cattivi pensieri e proiettarsi con ottimismo verso il futuro.

Un futuro ad oggi chiamato Atalanta. Una gara molto particolare per tutto l'ambiente e che Gaetano non vede l'ora di affrontare, magari con addosso i suoi nuovi parastinchi, che lo ritraggono in maglia viola ma con le sembianze di uno dei personaggi dei Simpson, intento a giocare a pallone con il suo inseparabile cane, Pisellino (il soprannome che lo stesso Gaetano aveva ai tempi della Primavera del Bari e che gli aveva affibbiato lo storico amico Scalera).