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LA LEZIONE DI CALCIO DEL MAESTRO SARRI

di Daniel Uccellieri

Una lezione di calcio. La Fiorentina ieri sera al San Paolo è stata umiliata sotto ogni punto di vista, con il Napoli che ha dominato in lungo ed in largo ed ha ampiamente meritato il successo. Grande merito va al condottiero della squadra, quel Maurizio Sarri, toscano doc, che ha plasmato il Napoli a sua immagine e somiglianza. Grinta e spettacolo, l'ex Empoli (che avrebbe meritato maggior considerazione dalle parti di Firenze un paio di anni fa), ha trovato la giusta quadratura per il suo Napoli. Davanti Insigne-Mertens-Callejon, in mezzo al campo cambiano i giocatori (da Jorginho a Rog, passando per Allan, Zielinski e Diawara), ma i risultati non cambiano: questo Napoli è una macchina perfetta e se non avesse perso qualche punto per strada avrebbe potuto seriamente lottare con la Juventus per lo Scudetto.

Niente esperimenti: Mertens funziona da prima punta? Bene, gioca come prima punta, non cambia ruolo ad ogni partita. Il riferimento va ovviamente a Federico Bernardeschi, ieri tornato a giocare sulla fascia per volontà di Paulo Sousa (ancora seduto in panchina per 90 minuti, ndr) con Cristoforo, un onesto mediano, spedito a fare il trequartista con risultati disastrosi.

Perdere a Napoli, soprattutto contro questo Napoli (una delle squadre più in forma in Europa) ci può stare. Perdere in questo modo, con questo atteggiamento e con l'ennesima formazione sbagliata, è un altro discorso.