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LA LUNGA ATTESA DEI NUOVI

di Tommaso Loreto

Chi lo ha incrociato ieri a Coverciano racconta di un Pioli ancora parecchio cupo. La serata di Frosinone non sarà facile da dimenticare, per il tecnico e per tutta la squadra. Negli spogliatoi non sono mancati quei confronti che lo stesso Pezzella aveva velatamente riferito nel dopo gara, e lo stesso allenatore non deve aver per niente apprezzato il passaggio a vuoto della sua squadra in un momento di fondamentale importanza. 

Ancora ieri la delusione traspariva dallo sguardo di Pioli, che alla ripresa sembra non avere più alternative a un netto cambio di rotta nella gestione dei singoli e del gruppo. Eppure è proprio tra le pieghe delle critiche rivolte al tecnico, per sostituzioni e lettura delle partite, che s'inseriscono le difficoltà di chi avrebbe dovuto fornire ben altro apporto alla base di squadra costruita l'anno scorso. 

E' innegabile, al di là delle eventuali responsabilità di Pioli, che la partenza dei nuovi acquisti sia stata come minimo in salita. Una scalata che nè Gerson nè Pjaca paiono aver nemmeno affrontato, ma anche un terreno assai scivoloso per tutti gli altri. Con Norgaard e Ceccherini praticamente mai visti, più o meno al pari di Vlahovic e Hancko, Mirallas è un altro dei volti nuovi dell'estate che tutt'ora stenta, tanto che forse il solo Lafont ha lanciato qualche segnale come minimo incoraggiante. 

E sarà anche per questo che il prossimo incontro in programma tra allenatore e società sul mercato invernale assume un valore fondamentale, fosse solo per decidere la linea strategica che possa consegnare a Pioli i giusti rinforzi già da gennaio. Magari coprendo le falle di una rosa in troppe zone imperfetta e consentendo minori adattamenti dei ruoli come del resto capita con Milenkovic o Veretout. Perchè l'allenatore avrà anche le sue belle difficoltà nel cambiare passo a partita in corso, ma fino a oggi dal mercato estivo non ha certo ricevuto troppo sostegno.