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LA MISSIONE DEL RE

di Pietro Lazzerini

Franck Ribery è l'uomo copertina della nuova Fiorentina targata Commisso e non potrebbe essere altrimenti. Richieste di interviste sono arrivate da ogni parte d'Europa e del mondo, perché è un personaggio pubblico che va oltre il calcio. Ha alle spalle una vita che potrebbe essere tranquillamente rappresentata in un film e il capitolo viola, seppur iniziato da poco, sarebbe tutt'altro che banale. Il francese ha stupito per l'abnegazione con cui si è calato nella nuova avventura, smentendo chi pensava che poteva vivere questa ultima esperienza della carriera come comoda chiusura di una lunga serie di successi. 

Ribery ogni giorno che passa si lega maggiormente a una città che lo ha eletto "Roi" fin dal primo momento che lo ha visto a Peretola. Negli scorsi giorni ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del Bayern Monaco, quasi come per simulare un ulteriore passaggio di consegne rispetto alla vita passata in Baviera. Parole incorniciate dal Duomo e da Ponte Vecchio, con il giocatore che ha voluto fortemente parlare tra le strade della città che lo ha accolto come un nuovo condottiero di una causa che sembrava persa. Sentimento misto a carattere. Sogni al fianco di obiettivi concreti. 

"Alla Fiorentina ho una responsabilità maggiore rispetto a quando era al Bayern" (LEGGI QUI). Musica per le orecchie dei tifosi, ma anche dei dirigenti e di Montella. Commisso ogni volta che parla di lui sottolinea come sia una scommessa vinta e anche oggi ha gongolato dichiarando che "tutti lo invidiano ai viola" e non potrebbe essere altrimenti. Ribery è arrivato a Firenze perché non voleva svernare in qualche posto esotico del mondo del calcio. Ha scelto una città che potesse dargli l'ultimo lungo brivido sulla schiena. E' mosso dalla passione e dalla voglia di essere d'aiuto, un'accoppiata di motivi che si sposano perfettamente con i fiorentini. L'esperienza al potere, con gli occhi puntati su due obiettivi: portare i nuovi proprietari per la prima volta in Europa, riportando Firenze nel posto che merita e crescere le pianticelle che un domani, proprio in giro per l'Europa dovranno portare la Fiorentina.