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LA NOTTE SHOW DI CABRAL E QUELLA NOVITÀ TATTICA: KING ARTHUR S'È DESTO?

di Andrea Giannattasio

Un urlo rabbioso sotto la curva, per spezzare un digiuno che in campionato durava da 222’ ma soprattutto per cancellare una valanga di critiche che, tra novembre e dicembre, si erano addossate sul suo conto. Arthur Cabral in una notte si è ripreso Firenze e la sensazione, stavolta, è che non voglia lasciarsela più scappare. Perché se per certi aspetti la splendida rete messa a segno ieri sera contro il Monza ha ricordato - per grinta e cattiveria - quella (altrettanto meravigliosa) realizzata il 10 aprile al Maradona contro il Napoli, è altrettanto vero che stavolta l’ex Basilea non ha intenzione di ripetere un copione che nei successivi otto mesi alla prodezza di Fuorigrotta gli ha visto totalizzare appena quattro reti. Un bottino troppo magro che, inevitabilmente, ha acceso tanti dubbi attorno al brasiliano, mai entrato realmente nei cuori dei tifosi viola (se non per l’impegno) nell’era post-Vlahovic.

Nella prova di Cabral contro la squadra di Palladino, però, è emerso qualcosa di nuovo. Di diverso e più convincente, finalmente. Una prova - quella del numero 9 - più grintosa e lineare con soprattutto una differenza a livello tattico: il brasiliano infatti è stato più volte servito in verticale dai suoi compagni di squadra ed ha avuto maggiore facilità di esaltare le sue doti da velocista e contropiedista. Un calcio diverso rispetto a quello (spesso macchinoso) che lo ha coinvolto in passato - le triangolazioni non fanno per lui - e che, evidentemente, non aveva più di tanto saputo esaltare le sue qualità. Si spiega (anche) così la gemma con cui al 19’ ha trafitto sul primo palo Di Gregorio, un missile terra-aria che ha ricordato tante prodezze realizzate negli anni scorsi in Svizzera. Un anno dopo il suo arrivo in Italia, forse, King Arthur si è ritrovato.

Anche e forse per questo motivo in questi mesi la Fiorentina ha scelto di ritardare qualsiasi ennesimo investimento sul mercato nel ruolo di centravanti. Battezzati in estate Jovic e Cabral come coppia offensiva, l’intenzione (anche durante la finestra invernale) è quella di continuare a puntare con convinzione sul numero 7 e sul numero 9, che già sabato contro il Sassuolo va a caccia della conferma. I neroverdi, peraltro, gli portano bene visto che proprio alla squadra di Dionisi un anno fa, a Reggio Emilia, Cabral realizzò il suo primo gol in Italia, alla sua terza presenza in assoluto con la Fiorentina.