LA NUOVA MANO
Arrivano fino in zona Franchi (mediaticamente parlando) urla e richiami di Vincenzo Italiano. Se la Fiorentina aveva soprattutto bisogno di tornare a pensare al campo l’arrivo del nuovo tecnico non fa altro che amplificare quella speranza di rinascita che tutti cullano. Le recenti polemiche sono comunque destinate a fare i conti con i risultati, come da sempre nel mondo del calcio, ed è chiaro che una volta passate le mareggiate di giugno sarà soprattutto il gioco che la Fiorentina saprà esprimere (oltre che il mercato) la vera discriminante in vista della prossima stagione.
Così oggi diventa già interessante osservare lo strapotere tecnico e fisico di un Vlahovic che ruba gli occhi a chi è salito sulle Dolomiti, più o meno come lo sarà tenere d’occhio un tridente con Callejon e Sottil esterni di un rinnovato concetto di stare in campo. In tal senso le sedute a porte aperte di Italiano diventano vere e proprie lezioni di tattica (e motivazione) a beneficio anche di chi osserva da fuori. Per l’intensità richiesta negli esercizi di allenamento, ma anche per quei concetti di recupero palla e immediata ripartenza che potrebbero diventare marchio di fabbrica della Fiorentina di Italiano.
E d’altronde di questi tempi, con un mercato che potrebbe vedere la sola uscita di Lirola a fronte dell’attesa per le valutazioni di Italiano che traghetteranno i viola verso il mese di agosto, è proprio la nuova mano dietro alla squadra che può già fare la differenza, con schemi e prove da applicare già nelle primissime amichevoli. Dato lo spessore degli avversari sarà la ricerca dei meccanismi la priorità della prima uscita stagionale, seppure la curiosità che si sta riversando sul neo arrivato Italiano sia già salita a picchi notevoli.