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LA NUOVA SFIDA DI CALLEJON: RITROVARE LA DOPPIA CIFRA

di Andrea Giannattasio

La promessa di qualche giorno fa è sicuramente di quelle importanti e José Maria Callejon è determinato a portarla a termine: “Spero di regalarvi tanti gol” aveva raccontato nel giorno della sua presentazione e, a conti fatti, riuscirci vorrebbe dire per lo spagnolo imporre un sigillo di controtendenza rispetto alle ultime stagioni. Perché a giudicare dal rendimento dell’ex Napoli nelle recenti annate all’ombra del Vesuvio emerge chiaro come, rispetto al suo (spaventoso) biglietto da visita in Serie A nel 2013, Callejon abbia finito per bagnare progressivamente le sue polveri a livello di reti. Certo, segnare non è mai stato il suo obiettivo principale (lui che è uno dei migliori assist-man del campionato) e giocare accanto big del calibro di Mertens e Milik non è certo stato facile eppure, numeri alla mano, le ultime due stagioni in azzurro sono state quelle meno redditizie dal punto di vista delle realizzazioni.

Su cinque delle sue sette annate a Napoli, Callejon è infatti sempre andato in doppia cifra, passando dal record personale (mai pareggiato o battuto) di 20 realizzazioni nella sua prima stagione in Italia, nel 2012-13, alle 12 dell’anno successivo alle quali sono seguite le 13 del ’15/16, le 17 del ’16/17 e le 12 di tre anni fa, dove con Sarri in panchina ha sfiorato lo scudetto. Da quel momento invece - complice anche il cambio in panchina e l’arrivo prima di Ancelotti e poi di Gattuso - il rendimento dello spagnolo a livello di gol si è arrestato improvvisamente: nel 2018/19 e nel 2019/20 il canterano del Real non ha saputo andare infatti oltre le 4 gioie stagionali. E questo a fronte di un impiego in campo sulla falsa riga di quello degli anni precedenti (l’esterno non è mai sceso sotto le 45 gare in un anno). A Firenze dunque - in virtù di un attacco dalla linea verde che ancora fatica a pungere con continuità - Callejon è chiamato a invertire il trend, provando ad avvicinarsi a quella doppia cifra che ormai manca da quasi tre anni.

Molto meglio, invece, è andato il rendimento dell'attaccante sotto gli aspetto degli assist, quello che interessa di più a Beppe Iachini: il numero 77 infatti ha sempre realizzato almeno 10 passaggi vincenti nelle ultime stagioni (10 l'anno scorso, 15 l'anno prima, 13 prima ancora...) e tutto lascia pensare che raccogliere l'eredità di Chiesa - anche se, giustamente, lo spagnolo non si sente erede di nessuno - sarà un'impresa più facile del previsto.