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LA NUOVA SFIDA DI JOVIC: VINCERE IL TABÙ DEL 7

di Andrea Giannattasio

Una sfida dentro l'altra. Luka Jovic sa bene che quella di Firenze rappresenta per lui un'opportunità pazzesca per rilanciarsi dopo quasi tre anni passati in naftalina e non è un caso che oggi, nel giorno della sua presentazione, abbia subito scelto di lanciare un guanto di sfida contro il destino. Nessun paragone con il passato, dove in tre anni con la maglia del Real Madrid ha messo insieme appena 51 presenze per un totale di tre gol, né affinità con chi (sempre serbo) ha vestito la maglia viola prima di lui. Solo e soltanto la volontà di dimostrare il suo valore - il paragone con Cristiano Ronaldo non è passato inosservato - e di arrivare nel miglior modo possibile al Mondiale in Qatar, che lo vedrà protagonista a partire da dicembre.

Non solo risposte sul campo però. Quella che Jovic ha davanti a sé è anche una sfida al cospetto della maglia numero 7, cifra che a Firenze negli ultimi anni non ha portato molto bene e che in carriera lo stesso Jovic non ha mai indossato. La punta infatti, tra Francoforte, Madrid e prima ancora Lisbona, ha spaziato tra la 35, la 8 (la cifra preferita in assoluto), la 18, la 9 e poi la 16, mentre in Nazionale negli ultimi due anni non si è mai separato dalla 10 o la 11. Nuova vita dunque in tutto e per tutto quella di Firenze, dove tuttavia servirà dare la svolta a un numero che negli ultimi anni (proprio sette, guarda caso) non ha saputo regalare gioie particolari.

Dal 2015 ad oggi, dopo un maestro di calcio come David Pizarro, coloro che hanno indossato quella maglia o non hanno mantenuto le aspettative (è il caso eclatante di FR7, Franck Ribery, che in due anni in riva all'Arno ha fatto vedere pochi sprazzi della sua classe, ma anche di José Maria Callejon) o sono state delle figure pressoché anonime (Valentin Eysseric ed Erick Pulgar) oppure non hanno nemmeno esordito in Serie A (ovvero Rafik Zekhnini). Unica mezza eccezione è stata Mauro Zarate, che tuttavia nonostante 7 gol in 26 presenze non si è mai riuscito ad imporsi, anche per vicende di natura privata (la malattia della moglie Natalie), ed ha lasciato quasi subito Firenze. Anche da questo tabù del 7 Luka Jovic dovrà ripartire.