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LA PROVA DEL 9 IN DIFESA

di Andrea Giannattasio

Se quella di questa sera contro la Juventus sarà un prova importante per tutta la Fiorentina, che vuol provare a chiudere nel migliore dei modi un 2020 in chiaroscuro, la gara dell’Allianz Stadium sarà uno stress-test in particolare per il pacchetto difensivo, che si troverà davanti uno degli attacchi più pericolosi di tutto il campionato. Pur non essendo il reparto offensivo più prolifico di tutta la Serie A (ad oggi a guidare questa speciale classifica c’è l’Inter con 32 reti in 13 giornate), i cannonieri a disposizione di Pirlo sono sulla carta i più temibili, visto che oltre alle qualità che si portano dietro da curriculum, alcuni protagonisti sono animati anche da uno spirito di rivincita. Su tutti Bernardeschi e Chiesa, con quest’ultimo che proverà già stasera a trovare il primo gol contro la sua ex squadra.

Davanti tuttavia il numero 22, così come CR7, Morata e gli altri, si ritroveranno una difesa che nelle ultime due uscite ha sensibilmente migliorato il proprio rendimento: merito di un “passo indietro” che Cesare Prandelli ha scelto di fare da un punto di vista della disposizione tattica (dopo gli esperimenti della retroguardia a quattro, si è vista la ben nota linea a tre di “iachiniana” memoria) ma soprattutto di una ritrovata compattezza mentale che ha permesso alla squadra viola di subire meno tiri in porta nel corso delle recenti uscite: in tutto 10 (comunque non pochi) nei 180’ contro Sassuolo e Verona, ovvero lo stesso numero (spropositato) ottenuto in soli 90’ nel turno precedente contro l’Atalanta, dove erano stati incassati anche tre gol (contro neroverdi e gialloblù il dato è sceso a due totali, uno dei quali realizzato su rigore). Oggi dunque per Pezzella e compagni ci sarà l’ennesima prova del 9.