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LA PROVA DEL NOVE

di Riccardo Barlacchi

Durante tutto l'arco dell'estate, in particolar modo nel periodo di calciomercato, a Firenze si è sottolineato quanto ci fosse il bisogno di un rinforzo importante in difesa, che potesse all'occorrenza subentrare ad uno tra Pezzella e Milenkovic, o eventualmente esserne il sostituto in caso di partenza di uno dei due. E così, a Firenze, in un piovoso pomeriggio di metà ottobre, è arrivato Lucas Martinez Quarta

Il giocatore, le cui lodi sono state tessute da personalità come Javier Zanetti e Daniel Passarella, ha alle spalle una carriera già ben affermata con il River Plate di cui è divenuto anche capitano. È interessante notare come il giocatore si sia lanciato nel vortice del calcio italiano senza troppi fronzoli, allenandosi sin dalle prime ore dopo l'arrivo a Firenze, senza badare minimamente alla stanchezza dovuta al viaggio intercontinentale o al fuso orario. Lo stesso modo di interpretare il lavoro di mister Iachini che, mettendo da parte le legittime critiche a lui rivolte a causa del momento, si è sempre dimostrato un lavoratore instancabile. Forse anche questo fatto potrebbe aver contribuito ad impiegare l'argentino da subito, lasciando da parte gli indugi. 

Contro l'Udinese, una squadra dimostratasi assai ostica, Quarta è subentrato al connazionale Pezzella dopo l'ennesimo acciacco. Tra l'altro il suo ingresso è avvenuto in un momento a suo modo difficile, quando i viola avevano un vantaggio da gestire. Incolpevole sui due gol di Okaka, l'argentino ha portato a termine un gara senza sbavature, apparentemente niente male per essere la prima volta. Discorso analogo nella gara di Coppa Italia contro il Padova, la prima in assoluto dal 1'. Si è così rivelato uno dei migliori in campo in una serata vittoriosa, ma anche molto amara per altri aspetti, come il fatto di aver sofferto a lungo il pressing di una squadra di Serie C ed aver subito anche un gol. 

Primi due esami superati, ma ora il gioco si fa duro. Domani Quarta dovrà fare di nuovo le veci di Pezzella, marcando un gigante che di gol se ne intende: Edin Dzeko. Sarà questa la vera prova del nove del difensore classe '96. Uno scontro duro, forse troppo difficile per essere la prima gara da titolare in Serie A, ma a certi livelli le attenuanti sono poche e conta far vedere subito di che pasta si è fatti. Se davvero il ragazzo possiede quella mentalità vincente impartitagli in Argentina, viste le prestazioni recenti, c'è da ben sperare. Altrimenti occorrerà lavorare ancora.