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LA PROVA PIÙ GRANDE

di Andrea Giannattasio

Che il valore (tecnico ed umano) di Borja Valero per questa Fiorentina fosse a dir poco inestimabile lo si era capito già da un bel po'. Che il suo ruolo in mezzo al campo fosse assolutamente determinante per il gioco dei viola, anche. Del resto, i numeri in maglia gigliata collezionati sino ad oggi dallo spagnolo fanno davvero paura: ventinove partite disputate su ventinove giocate dalla Fiorentina, 2.563 minuti di corsa e sofferenza in mezzo al campo conditi da ben undici assist (leader in casa viola per passaggi decisivi) ed una rete, indimenticabile, a San Siro contro il Milan. Una vera pietra preziosa per la Fiorentina, un giocatore che per la Viola ha sin qui rappresentato oro puro (l'appellativo Borja Vale-Oro congetturato non più tardi di ieri mattina dai tifosi non ha bisogno di spiegazioni, specie in chiave mercato).

A Cagliari però, come ben noto, Borja non ci sarà. Non andrà a formare quella macchina perfetta in mezzo al campo assieme a Pizarro ed Alberto Aquilani. Un danno non da poco per la Fiorentina, che si troverà davanti un vero e proprio banco di prova nell'inquietante deserto di Is Arenas: l'assenza dell'ex Villarreal infatti sarà un test decisivo per capire come e quanto i viola siano maturati sotto l'aspetto della mentalità e del gioco, che domani dovrà fare a meno del suo cervello, di quel punto di riferimento fondamentale ed imprescindibile che fino ad oggi ha fatto le maggiori fortune per la truppa di Montella. Se la Fiorentina supererà indenne la prova di Quartu (quella più grande in vista del confronto diretto di domenica 7 contro il Milan), la strada per l'Europa - con un occhio poi non così distante a quella che conta davvero - sarà realmente in discesa. E la partita contro i rossoneri, già da sabato sera, farà molto meno paura.