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LA SCALATA IN LEGA

di Andrea Giannattasio

Un anno di apprendistato per conoscere i segreti del calciomercato e della Lega Serie A, farsi i dovuti rapporti con dirigenti e manager ma, soprattutto, capire da che parte stare. La prima stagione di Rocco Commisso (e in particolare del dg Joe Barone) nei salotti che contano è stato decisivo per la nuova Fiorentina a stelle e strisce, che in appena dodici mesi ha scelto di passare da semplice membro uditore delle riunioni di Lega (ruolo ricoperto sostanzialmente nell’arco di tutta la gestione Della Valle) a figura di riferimento per cambiare il calcio italiano. Il Palazzo del calcio ha da qualche giorno un posto vacante dopo le dimissioni del vicepresidente dell’Udinese Stefano Campoccia e non è un mistero che il dirigente viola aspiri adesso a ricoprire la carica prestigiosa di consigliere. Inizialmente più di una società aveva caldeggiato l’ingresso in consiglio di Lega del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ma di fronte all’immobilismo del numero uno azzurro è stato il dg della Fiorentina a cogliere la palla al balzo. 

Un progetto che per la verità il 54enne di Pozzallo cullava in gran segreto già da tempo, visto che nel corso del suo primo anno in Italia Barone ha costantemente partecipato a ogni assemblea della Lega, riuscendo a imbastire e a far realizzare anche in poco tempo quello che era stato pronti-via l’obiettivo del presidente Commisso, non appena arrivato in Italia: aprire gli uffici della Lega di A nelle città più importanti del mondo, a cominciare da New York. Una proposta ambiziosa che il numero uno Dal Pino ha raccolto subito, consentendo così alla Fiorentina di mettere a segno il suo primo gol e di farsi bella agli occhi dei più importanti club italiani, coi quali la Fiorentina ha subito instaurato un discreto feeling (specie con Lazio ed Inter). Per due italo americani come Commisso e Barone, cresciuti nel Bel Paese ed emigrati in America quando ancora il calcio italiano faceva scuola a tutto il mondo, riportare la Serie A ai fasti di un tempo più che un obiettivo è quasi una missione. Non è un caso che oggi la Fiorentina, anche attraverso la stampa estera, sia vista come un punto di riferimento per gli investitori stranieri che hanno intenzione di sbarcare nel calcio tricolore.

“Mi piacerebbe mettere a disposizione la mia esperienza americana con tante iniziative” ha raccontato oggi Barone a Radio1, facendo riferimento indiretto a quella tanto auspicata figura del commissioner, che garantirebbe unità e regole uguali per tutti, come avviene già da tempo in buona parte degli sporti degli Usa. Non solo: anche per ciò che riguarda una nuova legge sugli stadi il dg si è dato da fare, visto che nei mesi passati la Fiorentina ha chiesto e ottenuto che venisse creato un gruppo di lavoro in Lega per affrontare in maniera costruttiva e propositiva con le Istituzioni il tema infrastrutture, autentico buco nero del calcio italiano (la task force che è stata messa in piedi ha come obiettivo quello di individuare incentivi e facilitazioni per le società disposte a costruire uno stadio di proprietà). Basterà tutto questo per vedere di nuovo il club viola in una posizione di comando? Non resta che aspettare la prossima riunione di Lega.