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LA SCINTILLA SI CHIAMA 4-2-3-1. FINALMENTE IKONÈ, QUARTA IN VERSIONE DELUXE. BIRAGHI SBAGLIA DOPO LE CRITICHE

di Pietro Lazzerini

TERRACCIANO - Riprende il suo posto e non solo per l'infortunio di Gollini. Nel primo tempo non deve compiere interventi degni di nota, rischia in uscita di spalancare la porta a Lasagna che per fortuna colpisce Henry. La parata in uscita su Kallon ha il sapore del miracolo di San Pietro. 7

VENUTI - Dalla sua parte non c'è molto da sudare da un punto di vista difensivo e nella prima frazione può andare addirittura due volte alla conclusione: nella prima occasione sbaglia da buona posizione, nella seconda calcia da fuori e trova l'ennesima risposta di Montipò. Nella ripresa Lazovic alza i giri e lui inizia a soffrire, per fortuna il Verona pare tutt'altro che in giornata e lui se la cava come il resto dei compagni in difesa. 6

QUARTA - Recupera, eccome. Dopo lo stop per infortunio in Conference, si ripresenta in campo in versione deluxe con tanti anticipi "argentini" e un passo decisamente più sicuro rispetto alle prime uscite stagionali. Gioca una delle migliori partite da quando è a Firenze, accollandosi la responsabilità di guidare una difesa in grande difficoltà. Ritrovato. 7,5 

RANIERI - E' chiaro a tutti che il centrale nella difesa a quattro non propriamente pane per i suoi denti ma si batte al meglio delle proprie possibilità con qualche sbavatura che fa venire i brividi sulla schiena dei 30mila presenti al Franchi. Alla fine si merita la sufficienza visto il clean sheet. 6  

BIRAGHI - In settimana gli è stato chiesto di dare di più e non si può dire certo che manchi l'impegno. Il problema è che dal dischetto sbaglia il terzo rigore su cinque battuti, un errore che non permette alla Fiorentina di chiudere il primo tempo col doppio vantaggio. Per il resto partita senza grandi guizzi né affanni ma quell'errore la macchia senza rimedio. 5,5

MANDRAGORA - Al fianco di Amrabat gioca più libero e si vede. Non una prestazione da oscar del calcio, ma comunque più utile alla squadra. Gioca verticale, prova a calciare, confeziona assist. Peccato  per il giallo stupido che prende nel primo tempo. Quando esce dal campo Amrabat deve prendere le redini del gioco e invece si nasconde e tocca meno palloni rispetto alla prima frazione. Conquista mezzo voto in più per l'imbucata con assist per Nico. 6,5

AMRABAT - Dove lo metti sta. Prima dell'infortunio di oggi era forse il giocatore più in forma della rosa e con accanto Mandragora gioca anche più sereno. La sfortuna si abbatte anche su di lui, costretto a lasciare il campo anzitempo. Incrociare le dita è d'obbligo perché perderlo sarebbe un danno enorme per Italiano. 6,5

Dal 50' BONAVENTURA - Il piano tattico di Italiano salta per l'infortunio di Amrabat e lui entra per provare a nasconderlo il più possibile. Palleggia con la solita qualità anche se il Verona sta meglio fisicamente e lui spesso viene messo nel mezzo. Cade in area e chiede il rigore senza ottenerlo. 6

BARAK - Spostato qualche metro più avanti rispetto alla mediana, dà la sensazione di essere l'uomo che mancava all'attacco della Fiorentina. Tiene palla, spizza, va in verticale. Risulta essere decisamente più presente rispetto a quando viene schierato mezzala anche se alla lunga è troppo impreciso nei passaggi per uno della sua qualità. 6,5

Dal 79' DUNCAN - La palla in verticale che libera in area Mandragora in occasione del raddoppio è la fotografia di quanto sia mancato nell'ultimo mese. 7

IKONÈ - Finalmente Jonathan! Il primo tempo col Verona è imperfetto solo perché non riesce a segnare una doppietta, ma finalmente si vede il giocatore "spaccadifese" che fa la differenza. Il gol è di pregevole fattura visto che si accentra, salta l'uomo e poi strizza il tiro dove Montipò non può arrivare. Nella ripresa scompare dal gioco perché la Fiorentina si abbassa, ma l'approccio odierno resta una delle note più liete di questo inizio di stagione. 7

Dal 66' SAPONARA - Entra per tenere palla e dare fiato alla squadra nei momenti di sofferenza, ma è un compito che non gli riesce praticamente mai. 5,5 

KOUAME - Schierato titolare al posto delle "solite" punte, dimostra che un po' di mobilità è già sufficiente per dare vivacità a questa squadra. Entre in tutte le azioni offensive viola e conquista un calcio di rigore dopo un bell'1-2 con Barak. Tocca decine di palloni, cosa che di solito non accade alle due punte che si sono alternate fino a oggi. Una soluzione che rischia di diventare qualcosa di più di una semplice alternativa. 7

Dal 79' CABRAL - Fa rimpiangere la verve di Kouame, ed è tutto dire visto che gioca poco più di 10 minuti. S.V.

SOTTIL - Dalla sua parte i difensore del Verona tornano a casa col mal di testa. L'esterno viola li punta di continuo, creando tante palle gol per i compagni. Si vede che non è al massimo per cala alla distanza ma tra averlo e non averlo c'è tutta la differenza del caso. 6,5

Dal 66' NICO GONZALEZ - Lontano anni luce dalla forma migliore, sembra quasi che non riesca nemmeno ad accelerare. Poi taglia tutta l'area per mettere dentro il 2-0 che ha il sapore di una meritata liberazione. 6,5

ITALIANO - Cambia l'attacco bocciando dal 1' sia Jovic che Cabral in favore di Kouame mentre a centrocampo schiera per la prima volta insieme da titolari sia Mandragora che Amrabat varando un inedito 4-2-3-1. Tante modifiche alla ricerca della famosa scintilla. E in quale modo la trova grazie a uno dei giocatori più criticati di questo inizio stagione, ovvero Ikoné e con quel Nico che è mancato tantissimo fino a questo momento. La condizione fisica non è ancora buona e si vede nella ripresa quando l'Hellas va vicina al pareggio, ma la squadra ha fatto la squadra e ha stretto i denti tutta insieme, merito sicuramente anche dell'allenatore. Ha dimostrato di avere l'umiltà necessaria per modificare i propri dogmi e i tre punti gli hanno dato ragione. La sosta gli permetterà di studiare queste nuove soluzioni. 7