LA SETTIMANA IN CUI PREPARARONO LA FASE DUE
Si avvicina alla sua conclusione l'ennesima settimana di questa quarantena all'italiana che sta cominciando decisamente a farsi sentire su corpi e menti dei cittadini, specie quelli che l'applicano più rigorosamente. Da ormai qualche giorno a questa parte però, con il supporto grafico degli aggiornamenti quotidiani sull'andamento dell'epidemia, una nutrita fetta del paese si sta interrogando sulla fattibilità e le modalità della ripartenza, e della cosiddetta Fase Due. Non ha fatto eccezione il calcio.
Come da sua tradizione, il mondo italiano del pallone, nelle sue varie autorità e rappresentazioni istituzionali, ha proceduto con una dialettica nel segno dello scontro, o quantomeno del mancato accordo apparente. A nitido esempio di questo, lo scontro a distanza tra Giovanni Malagò, presidente del CONI, e il numero uno di lega Dal Pino sull'unione, o meno, del sistema calcio. Sullo sfondo, tra le altre cose, l'imminente attuazione del protocollo FIGC che ha stabilito i criteri medico-sanitari per la ripresa della Serie A.
La Fiorentina, in tutto questo scenario, deve infatti cominciare a muoversi per rispondere in maniera adeguata alla chiamata alle armi disposta dalla federcalcio per non farsi trovare impreparati al momento in cui ci sarà da rientrare in campo. Il problema centrale della questione è però nell'assenza di una foresteria all'interno del centro sportivo, o comunque della mancata dotazione di camere interne nelle quali ospitare l'isolamento degli atleti. In tal senso il club viola si sta muovendo con dinamismo per sondare le disponibilità di strutture nelle circostanze. Come prima soluzione si è pensato a Villa Olmi, anche se non ci sono limiti in tal senso, né opzioni esclusive. Anche la Fiorentina, dunque, si prepara per l'inizio della settimana in cui, secondo tutti, saranno apportate le prime misure d'indirizzo verso la fase due.