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LA STORIA SI RIPETE?

di Pietro Lazzerini

Era il marzo del 2010 quando Diego Della Valle in una lettera aperta ai tifosi della Fiorentina annunciava il proprio addio sottolineando "la sottile stumentalizzazione che qualcuno ha cercato di fare nei confronti della società". Il riferimento era a Cesare Prandelli, ai contatti con la Juve, ad un comportamento che non era piaciuto. Il tecnico in quell'occasione, rispose con un altro comunicato di risposta immediata dove dichiarò: "Annuncio che resterò sulla panchina della Fiorentina senza dubbi, né perplessità". Qualche mese dopo arrivò un altro comunicato, a firma ACF e in riferimento al corteggiamento della Nazionale azzurra nei confronti di Prandelli e la conclusione suonava così: "Nell’interesse della squadra e dei suoi tifosi, chiede solo che la situazione venga chiarita al più presto, in modo da pianificare il proprio futuro". Come è andata a finire in seguito, tutti lo sanno. 

Ieri tra Andrea Della Valle e Vincenzo Montella è successo qualcosa di simile. Il patron, stizzito dalla mancata risposta del tecnico viola (LEGGI QUI), ha diramato un comunicato la cui conclusione ricorda da vicino quanto scritto a suo tempo per Prandelli: "Riteniamo che per il rispetto che tutti dobbiamo alla maglia  e ai nostri tifosi sia indispensabile definire la situazione e non si possa  temporeggiare ulteriormente" (LEGGI QUI). La risposta dell'allenatore anche in questo caso è stata immediata: "Sono sorpreso dal comunicato, ma ho intenzione di continuare ad essere l'allenatore viola con entusiasmo" (LEGGI QUI). Un botta e risposta che non ha senso, o che almeno è sbagliato nei modi e nei tempi considerando che entrambi, alla fine, sembrava che volessero la stessa cosa: un matrimonio prolungato almeno per un'altra stagione.

Viene da chiedersi perché Della Valle ha avuto bisogno di diramare un comunicato invece che chiamare direttamente Montella per farsi dare una risposta? Non sarebbe stato più semplice giocare a carte coperte e arrivare ad una decisione congiunta? Adesso c'è ancora confusione, con l'Aeroplanino che sembrava quasi dare per scontata la propria permanenza in viola, dopo che in realtà, di un suo possibile addio si era comunque parlato per settimane. Per l'ennesima volta la comunicazione pare essere il tallone d'Achille della società gigliata. Adesso servirà chiarezza, magari con un nuovo incontro, anche solo telefonico ma privato, per arrivare al dunque senza altri tentennamenti. La speranza è che la storia possa non ripetersi. Perché se con Prandelli, arrivò un addio ed uno strappo definitivo, con Montella la speranza è che tutto si possa risolvere per il bene della Fiorentina.