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LA SVOLTA DEL 4-3-3

di Iacopo Barlotti

La svolta si chiama 4-3-3. Anche quest'anno il passaggio al modulo col tridente si sta rivelando decisivo per la Fiorentina di Montella, dimostrando come il tecnico napoletano sappia cambiare al momento giusto trovando varianti tattiche per adattare la squadra alle necessità e ai suoi uomini. Quest'anno Montella, partito dal 3-5-2 estivo, ha alternato diversi moduli (il 4-3-1-2, l'albero di Natale, perfino il 3-5-1-1) prima di tornare all'assetto col quale aveva concluso la scorsa stagione: il 4-3-3.

La svolta, lo scorso anno, avviene a febbraio. Lo sfortunato (e opaco) mese di gennaio convince Montella che l'epoca del 3-5-2 è finita. Il calciomercato invernale, inoltre, non era riuscito a piazzare Adem Ljajic - che fin lì aveva deluso e la Fiorentina avrebbe volentieri mandato in prestito a fare esperienza. Reduce da 4 sconfitte in 6 gare, Montella contro l'Inter decide di passare al 4-3-3, avanzando Cuadrado sulla linea degli attaccanti a fianco di Jovetic e Ljajic. Ed è spettacolo: il colombiano diventa devastante (e più concreto), Ljajic si sblocca segnando 10 gol in dodici partite, la Fiorentina sbriciola l'Inter (4-1) e si gioca fino all'ultimo il posto in Champions League.

Ciò che è successo questa settimana, insomma, è molto simile a un déjà vu. La Fiorentina, reduce da 2 punti nelle ultime 3 gare di campionato, all'intervallo della gara con la Juventus si trova a metà classifica, lontana dalle zone alte e, soprattutto, col morale sotto i tacchi. Il 3-5-1-1 del primo tempo (con Aquilani dietro a Pepito Rossi) è caduto sotto i colpi di Tevez e Pogba, e in avvio ripresa è Neto a dover evitare più volte il terzo gol dei bianconeri. Ma l'intuizione di Montella si chiama Joaquin: lo spagnolo entra al posto di Aquilani, la Fiorentina passa al 4-3-3 con lui a destra, Cuadrado a sinistra e Rossi al centro. E al Franchi è apoteosi, con l'epica rimonta e il trionfo viola. Quattro gol: contro l'Inter come contro la Juve.

Il 4-3-3, seppur con uomini diversi, è stato impiegato anche in coppa col Pandurii. E ha dato i suoi frutti. Domani Montella ritrova i "titolarissimi" e a meno di sorprese riproporrà il 4-3-3 seppur in un campo ostico contro una squadra, come il Chievo, agguerrita e a caccia di punti salvezza. L'unico dubbio, semmai, sembra essere fra Joaquin (favorito), Matos e la sorpresa Vargas. Mentre Pepito e Cuadrado non si toccano.