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LA TERZA PROVA

di Giacomo A. Galassi

"Un, due, tre prova", "Non c'è due senza tre". I titoli per descrivere la partita di Dusan Vlahovic ieri sera contro la Juventus si sprecano, ma vista l'età dell'attaccante viola e il punto a cui è arrivato nella sua carriera preferiamo il riferimento ad una delle prove che servono per prendere la maturità al liceo. Un passaggio fondamentale nella vita di uno studente, che poi si dovrà buttare nel mondo del lavoro o dell'università. 

Così il terzo gol consecutivo segnato dal 2000 serbo (il primo dai tempi di Pazzini a farlo così giovane) potrebbe essere il passaggio cruciale della carriera di Vlahovic e della stagione della Fiorentina. Perché se i primi due gol sono arrivati su rigore (non certo senza pressioni), la perla contro la Juventus resterà negli annali della storia viola, probabilmente anche nella storia dell'ex Partizan.

Un gol che premia anche e soprattutto la scelta di Prandelli di puntare tutto su di lui, relegando Kouame alla panchina e Cutrone all'ormai quasi sicuro addio dai viola. Il mercato di gennaio potrebbe portare un nuovo attaccante tra le fila viola, ma Vlahovic ha finalmente dimostrato anche in partita quelle qualità che sono state evidenti fin dai suoi primi allenamenti da 18enne.