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LA VIA DEL GOL

di Tommaso Loreto

Il campione di due partite non è certamente un target soddisfacente seppure già in precedenza qualche dato era emerso, ma anche si trattasse di una semplice coincidenza resta l'originalità della situazione. Quasi che, in mezzo a tante stranezze, gli stessi risultati finali non potessero sfuggire ad un'apparente logica d'imprevedibilità. Ed ecco che allora fa certamente riflettere il dato emerso nelle ultime due partite giocate con formazioni prettamente offensive. 

Perchè nonostante Sousa, sia a Bergamo che in casa contro il Cagliari, abbia scelto di sbilanciare la squadra in avanti mettendo in campo 5 elementi offensivi su 11, la Fiorentina è riuscita a sbloccarsi soltanto con l'ingresso in campo di un centrocampista. Quello che in sintesi è accaduto domenica scorsa con la tanto discussa sostituzione di Bernardeschi per Badelj, e che invece non era accaduto a Bergamo nonostante l'ingresso proprio del numero 10. 

Quando, per inciso, la Fiorentina proponeva Kalinic, Chiesa, Ilicic e Tello dall'inizio con l'aggiunta di Borja Valero trequartista. Non fu l'ingresso di Bernardeschi a cambiare lo 0-0 finale, così come l'inserimento di Saponara al Franchi contro il Cagliari non ha cambiato un'inerzia sbloccata solo da Kalinic nel recupero. Un bis di quella vittoria in extremis col Palermo, a dicembre scorso, arrivata grazie a un gol di Babacar partito stranamente titolare accanto a Kalinic.  

Stranezze di una fase offensiva evidentemente in difficoltà, a prescindere dal numero di uomini offensivi (o comunque chiamati a offendere). Per la manovra che non gira, per quella convinzione che questa squadra fino a oggi raramente è riuscita a mettere in campo, ma anche per una mancata cattiveria sotto porta di fronte a un buon numero di occasioni.